S ul compromesso è ancora ottimista. Ma il senatore
del PdVarmino Chiti, ex ministro ed ex
presidente della Regione Toscana, non ha trovato
molti consensi ieri sulla possibilità di stralciare
il delicato capitolo delle adozioni per le coppie gay.
Eppure, dice, «sarebbe stato prudente e serio se il Pd
si fosse fatto carico di questa impostazione. Quando
si sbaglia sul metodo, in politica spesso si sbaglia
anche nel merito e si possono compiere delle sottovalutazioni
di tipo politico ma anche della società».
Il Parlamento è andato oltre quello che si aspetta la
società?
Io sono dispiaciuto per una cosa: c`è una larga convergenza
perché le norme sui diritti siano coerenti non
solo con la Costituzione ma con le sentenze della Consulta.
E cioè perché non ci sia confusione con l`articolo
29 relativo al matrimonio. Su questo credo ci possa
essere un risultato positivo. Ma si rischia che si nasconda
dietro all`articolo 5 la convergenza che sia le
forze politiche sia la società hanno sulle garanzie alle
coppie di fatto.
Non sui figli, però…
Questo punto dei figli è complicato in sé. Noi non siamo
un`isola. Ci sono legislazioni internazionali che
fanno passare pratiche, come per la maternità surrogata,
che le leggi italiane vietano. Ora dobbiamo capi•e
come affrontare questa situazione specifica. Ma non
esiste un diritto ad avere figli, né per la famiglia eterosessuale
né omosessuale.
Perciò lei avrebbe fatto due leggi distinte?
Rimango convinto che sarebbe stato saggio fare due
provvedimenti distinti, senza rinviare il problema.
Ma se passa la Cirinnà si va verso l`utero in affitto?
Il testo presenta delle ambiguità. Non è stata individuata
una norma in grado di riuscire concretamente a vietare
il ricorso all`utero in affitto, che in Italia comunque
non è consentito. Però se si riconosce questo come un
colpo alla dignità della persona, bisogna che nelle norme
che adottiamo non ci sia un incentivo.
Si può ovviare con l`affido rafforzato?
Nella proposta che è stata illustrata c`è un riferimento che
consente l`affido anche se il genitore risulti sconosciuto.
Anche in questo caso, quindi, c`è un rischio che l`affido
venga considerato uno strumento per il ricorso alla
maternità surrogata.
Ma parlare di adozione di figli esistenti non basta.
Occorre che quando si fa la richiesta di adozione di un
minore nell`unione civile, anche per le coppie eterosessuali,
ci sia un atto di notorietà impegnativa che dica
che non si sono seguite pratiche vietate dalla legge
italiana per la procreazione. È un campo estremamente
complesso. Quindi se uno dei coniugi ha mutato l`orientamento
sessuale e l`altro coniuge lo chiede, ha la
possibilità di farlo adottare dal nuovo partner. Questo
aspetto, se circoscritto a questa situazione, potrebbe
avere una sua gestibilità, anche perché le procedure
sono quelle che già esistono sulle adozioni per le coppie
eterosessuali.
Insomma, non si potrebbe ammettere un genitore sconosciuto?
Diventa questa la questione dirimente. Cercherei anche
un punto di intesa: quelli che pongono l`accento sull`adozione
sottolineano il fatto che ci sia una responsabilità
non provvisoria anche da parte del partner non genitore.
Quelli per l`affido non vogliono perdere un rapporto
di affetti nei confronti non solo del coniuge biologico,
ma dei nonni, di una comunità che va oltre.
Il Pd però è spaccato, e prevale la linea Cirinnà.
Nell`assemblea del Senato c`è stato uno sforzo di ascolto.
Si avverte l`esigenza di trovare delle convergenze. Io
sono convinto che la rappresentazione che stanno dando
i media di un Pd diviso dallo scontro tra laici e cattolici
è sbagliata. La libertà di coscienza su questi temi è
dovuta, ma non esime un partito dal cercare di trovare
una posizione ampiamente condivisa. E poi non dobbiamo
avere ingenuità politica.
Che intende?
Non dobbiamo pensare che non essendo questo argomento
di programma di governo ci possa essere tranquillamente
un cambio di alleanze. Si può tentare un`intesa
della maggioranza, anche con M5S, le cui posizioni
sono però spesso strumentali. Anche perché M5S voterà
la sfiducia al governo con le altre opposizioni.


Ne Parlano