“Quanto è avvenuto nella commissione Affari Costituzionali del Senato è assai negativo e non va certamente sottovalutato. Andrà chiarito con uno sforzo serio e costruttivo. Dissento però da Orfini e Guerini: cosa c’entra il Quirinale in una vicenda parlamentare? E cosa c’entrano il governo e il presidente Gentiloni?”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Ci si rende conto – domanda Chiti – che si sta dando l’impressione di rincorrere pretesti per far finire la legislatura? È così che si pensa di affermare la responsabilità verso il paese e i problemi degli italiani? Ritengo grave, non semplicemente spiacevole, quanto oggi è avvenuto al Senato. Per non andare lontano nel tempo, ricordo che al rinnovo delle presidenze delle commissioni, in quella Lavori pubblici del Senato, per le diverse valutazioni nel Pd e nella maggioranza, risultò eletto presidente un senatore dell’opposizione. C’era il governo Renzi. Anche allora non gioimmo dell’accaduto: era un incidente politico da riassorbire. Non fu chiesto però né l’intervento del premier né assurdamente, per non dire irresponsabilmente, del presidente della Repubblica. Meno male che oggi stesso c’è stato un voto di fiducia al governo. Mi auguro che sia di soddisfazione per tutti e che si lavori tutti insieme perché la legislatura, l’azione del governo, l’impegno del Parlamento risultino giusti ed efficaci per gli italiani. È chiedere troppo al mio partito?”.


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