“Il Presidente Mattarella non ha ancora affidato l’incarico di formare il nuovo governo e già il partito di Giorgia Meloni pensa a mettere le mani sui provvedimenti contro le discriminazioni che colpiscono le persone LGBT+ nelle scuole, nel mondo del lavoro, sui mezzi di comunicazione”. Lo dichiara la sen. Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd.

“La ministra Bonetti – aggiunge –  ha appena varato la nuova Strategia Nazionale Lgbt, che altro non è che quello che l’Europa chiede all’Italia da tempo: prevedere misure che contrastino le discriminazioni che le persone LGBT+ subiscono nella vita di tutti i giorni, in qualsiasi ambiente si trovino a vivere. Un piano articolato che parla di scuola, di lavoro, di carceri e di comunicazione e coinvolge diversi attori, comprese le amministrazioni locali che aderiscono alla rete Ready”.
“Come avevamo ampiamente previsto nelle scorse settimane – prosegue –  quelli che hanno applaudito in Senato contro il ddl Zan sono già pronti a stravolgere tutto “con la nostra linea”, come ha dichiarato la ex portavoce del Family Day. Non credo sia necessario chiedere delucidazioni su quale sia la linea perché è evidente a tutte e tutti: zero diritti, zero tutele, nessuna protezione. Tutto mentre Salvini chiede il “ministero alla Famiglia e alla natalità” e nessuno parla di ministero alle Pari opportunità. La visione della famiglia, del ruolo della donna, delle persone lgbt+ che ha questa maggioranza non è degna di un paese dell’Unione Europea del XXI secolo”.

“Contrasteremo con ogni mezzo a disposizione questo tentativo di ricacciarci in un passato che vogliamo lasciarci alle spalle, fatto di odio, di esclusione sociale e di discriminazioni – conclude Cirinnà – Hanno vinto le elezioni, ma l’opposizione farà il suo lavoro con fermezza e determinazione”.


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