“Vorrei richiamare l’attenzione dell’Aula su un fatto molto grave che mi pare fatichi a trovare nel panorama politico internazionale e sui media lo spazio e l’attenzione adeguati. Lo scorso 23 febbraio è stata arrestata, con l’accusa di narco traffico, la senatrice filippina Leila De Lima, membro del partito liberale d’opposizione, attivista dei diritti umani e principale oppositrice della campagna antidroga promossa dal Presidente delle Filippine Rodrigo Duerte”. Lo afferma il senatore del Pd Roberto Cociancich, intervenendo nell’Aula del Senato.
“Per dovere di cronaca va premesso che nel mese di agosto del 2016, la De Lima, allora Presidente della Commissione Giustizia e Diritti Umani del Senato filippino, aveva indagato sulle esecuzioni extragiudiziali di circa 1.000 presunti autori di reati legati alla droga, che sarebbero state commesse a Davao (la seconda città delle Filippine) all’epoca in cui il presidente Duterte era sindaco della città. A partire da quel momento si sono susseguiti i fatti che hanno poi portato al mandato di arresto nei confronti della senatrice. Oggi la senatrice, che Amnesty International ha dichiarato “prigioniero di coscienza”, è in carcere, in attesa di giudizio e, in caso di condanna, rischia da 12 anni di reclusione all’ergastolo. Per questo mi faccio oggi portavoce di tanti per chiedere a gran voce alle istituzioni del nostro Paese, a quelle dell’Unione Europea e alle Nazioni Unite di agire con tutti gli strumenti necessari a livello politico e diplomatico per ottenere l’immediata liberazione della senatrice De Lima – conclude Cociancich – e perché le sia garantita adeguata sicurezza finché resterà in carcere e un equo processo”.


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