“Questo decreto contiene misure che fanno perdere altro tempo, non ho capito la scelta di accentrare alla Presidenza del Consiglio il lavoro che veniva fatto al Mef. Questa era la strada scelta da altri paesi, noi avevamo optato per il Mef e non credo che si potesse incolpare Mef dei ritardi. Preoccupa invece il tempo di transizione di altri due mesi per l’implementazione di questo provvedimento”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Carlo Cottarelli, che ha aggiunto: “sappiamo che è in corso una discussione sui cambiamenti al Pnrr che si vuole concordare con la Commissione, ma non sappiamo quali. Anche su questo non si sta progredendo, direi alla maggioranza e al governo datevi da fare, ma dico diamoci da fare, rimboccatevi, rimbocchiamoci le maniche e soprattutto niente scaricabarile”.
“Le riforme – ha proseguito Cottarelli – valgono la metà del Pnrr. C’è una questione di urgenza sulla giustizia, dove si attendono nuovi atti di Nordio ma intanto sono stati rinviati a dicembre i decreti di attuazione della riforma Cartabia. Ricordo che entro il 2026 dobbiamo ridurre i tempi dei processi del 40 per cento per avvicinarci alla media Ue. Il governo sta lavorando alla legge annuale sulla concorrenza, ma ho l’impressione che alcune forze della maggioranza non credano nell’importanza della concorrenza per l’economia italiana. C’è la riforma della Pa per cui qualcosa è stato fatto. C’è la riforma della gestione del personale, per cui bisogna introdurre il principio che chi lavora nella Pa e raggiunge gli obiettivi viene premiato, l’attuale Ciclo della performance non funziona. E poi c’è la madre di tutte le riforme che è il fisco per cui si è scelta la legge delega, ma ancora molte cose non sono chiare. Per ridurre il carico fiscale bisogna tagliare la spesa, non le deduzioni o le detrazioni”.


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