Una limitazione che non solo, di fatto, impedisce loro di esercitare il diritto di voto, ma in ogni caso lo rende molto oneroso. Una discriminazione che non trova nessuna ragion d’essere.
Vorrei ricordare che i Paesi con i quali amiamo confrontarci – tra cui Germania, Francia, Spagna – permettono ai loro cittadini non residenti in Paesi dell’Unione di votare presso i loro consolati.
A gennaio, ho depositato una proposta di legge proprio per rimediare a questa stortura, ma nel frattempo, per accelerare i tempi e consentire ai nostri connazionali di votare già alle prossime elezioni europee, ho depositato assieme ai colleghi Francesco Giacobbe e Francesca La Marca, un emendamento al Decreto Elezioni che il governo ha prontamente bocciato.
La prossima legislazione sarà una delle più importanti degli ultimi decenni, chiamata ad affrontare temi fondamentali, tra i quali: il processo decisionale a maggioranza; la transizione energetica; la guerra in Ucraina; la difesa comune e la struttura del debito. L’approvazione di questo emendamento avrebbe restituito la cittadinanza politica a milioni di italiani e restituito milioni di italiani all’Italia. Invece il “governo dei patrioti” esclude consapevolmente quasi 4 milioni di persone dalla possibilità di contribuire alla vita politica ed economica europea.”
Così il senatore del Partito democratico, prof. Andrea Crisanti, eletto nella Circoscrizione Estero – ripartizione Europa, a seguito della discussione in aula sul “Decreto elezioni”.


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