La bagarre di ieri sulla Commissione d’inchiesta Covid “non cambia niente.
Sono schermaglie parlamentari che, sì, a volte mettono in luce magari contraddizioni o
un mancato coordinamento della maggioranza. Ma se il provvedimento va
in Aula con o senza relatore non cambia i termini della cosa. E i
tempi lunghi certo non aiutano. Questa commissione, nelle modalità con
cui è nata, se farà vittime non farà vittime politiche, forse l’unica
vittima sarà la verità”. E’ la riflessione di Andrea Crisanti,
professore di microbiologia e senatore Pd, che commenta all’Adnkronos
Salute gli ultimi sviluppi sulla Commissione Covid, finita ieri al
centro di contestazioni da parte delle opposizioni in Commissione
Affari sociali alla Camera per una votazione ripetuta due volte (prima
con esito negativo e poi positivo) sul mandato al relatore.
Di certo avrà tempi lunghi, osserva Crisanti, mentre si entra nel
quinto anno di convivenza del mondo con il coronavirus Sars-CoV-2. Il
che lo spinge a ribadire che “non farà vittime fra i parlamentari, ma
solo sulla verità”. Cosa si prospetta per quanto riguarda la durata
dei lavori della commissione? “Se tutto va bene – stima lo scienziato
senatore – probabilmente verrà approvata fra 5-6 mesi, e poi deve
installarsi e iniziare i lavori. Forse riuscirà a tirare fuori
qualcosa fra 3-4 anni? A 8 anni dall’evento? Sono scettico”.
“I tempi lunghi non aiutano la ricerca della verità. Le commissioni
d’inchiesta sono state fatte in diversi Paesi, fra cui anche
l’Inghilterra che praticamente ha già di fatto concluso tutti i
lavori. Ed è stata una commissione che veramente non ha guardato in
faccia a nessuno. Sono modalità completamente differenti”, conclude
Crisanti.


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