“Il risultato deludente del pd “viene da lontano” e occorre “una riflessione per capire come ci si è arrivati”. Lo afferma, in un’intervista ad Askanews, Andrea Crisanti, microbiologo neo eletto senatore nella ripartizione Europa per il partito democratico. Una riflessione che, osserva, farà parte del meccanismo messo in moto dal congresso, che è sicuramente un’opportunità” per un cambiamento. Per Crisanti, “il Pd in qualche modo ha unito e tentato di conciliare le forze di rappresentanza popolare della prima repubblica. Il Pc e la Dc insieme facevano 27 milioni di voti. E’ evidente che in tutti questi anni c’è stata una mancata identificazione da parte degli elettori. Bisogna riflettere e cercare di capire perché vanno da un’altra parte”.  Per il declino di consensi “non c’è una causa principale – osserva Crisanti – ce ne sono tante. Il Pd viene visto giustamente come un partito valoriale, e questa è una grande ricchezza. Ha cercato di fare gli interessi dei lavoratori e dei pensionati. Ma rapporti un po’ troppo stretti con le élite economiche e burocratiche, magari c’è stato uno errore di comunicazione. E a volte si sono sottovalutate le esigenze delle persone”. “Il pd – aggiunge Crisanti – si è sacrificato, giustamente, per dare al Paese una stabilità e questo è un grande valore. Se l’Italia ha avuto stabilità, bassa criminalità e libertà è anche merito del Pd. Il problema è che tante persone non vogliono la stabilità perché la vedono come un blocco alla mobilità sociale. Per questo ci sono milioni di voti che passano da un partito all’altro: i cittadini sperano che cambi qualcosa”.


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