“La presidente del Consiglio studi la storia.
Ella non si riconosce nelle parole del Manifesto di Ventotene
perché fa fatica a eliminare dal suo pensiero e dai suoi sentimenti la
retorica fascista. Non abbiamo bisogno di giustificare le parole del
Manifesto di Ventotene, né tantomeno di contestualizzarle”. Il
professore di microbiologia e senatore Pd Andrea Crisanti risponde
così alle dichiarazioni del premier Giorgia Meloni, che nella sua
replica in Aula alla Camera ha citato dei passaggi del manifesto –
documento storico considerato uno dei testi fondanti del pensiero
europeista – concludendo: “Non so se questa è la vostra Europa, ma
certamente non è la mia”.
“Noi ci riconosciamo nel Manifesto di Ventotene, nelle sue
applicazioni e nelle sue conseguenze e ne rivendichiamo ogni singola
parola – ribatte Crisanti in una dichiarazione all’Adnkronos Salute –
sia l’aspirazione socialista quanto la pratica rivoluzionaria, cosa
puntualmente avvenuta con il movimento di insurrezione partigiano che
ha contribuito a sconfiggere i fascisti e a dare dignità e legittimità
all’odierno ordinamento repubblicano”.
“Contrariamente a quanto avvenuto per i fascisti, che hanno
approfittato dei meccanismi democratici servendosene per instaurare la
dittatura, il movimento rivoluzionario nato in accordo con quanto
previsto dal Manifesto di Ventotene ha restituito al popolo italiano
la dignità, libertà e la democrazia”, puntualizza il senatore dem. “Né
va dimenticato che lo stesso Governo provvisorio nato dalla Resistenza
(rivoluzione) armata contro il fascismo ha, con grande clemenza,
perdonato coloro che si erano resi responsabili delle peggiori
nefandezze”, conclude.


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