Se mi dovessi difendere direi abch’io che il perito ha sbagliato». Non è sorpreso Andrea Crisanti, professore di Microbiologia e senatore Pd, per l`attacco dei legali di Roberto Speranza. L`ex ministro della Salute è, insieme all`ex premier Giuseppe Conte, fra i 19 indagati nell`inchiesta sulle prime fasi della pandemia. La perizia di parte, un documento chiave perla Procura di Bergamo, è firmata da Andrea Crisanti. Gli avvocati di Roberto Speranza puntano il dito contro di lei: «Ha commesso gravi errori che hanno tratto in inganno la Procura».
Cosa risponde?
«Non mi meraviglio. E compito della difesa sfidare le conclusioni del perito di parte. Adotterei la stessa strategia, se fossi al posto loro. Nei prossimi mesi cercheranno sistematicamente di smontare la mia perizia, ma è una cosa legittima. Vogliamo tutti che emerga, nel confronto, una verità processuale».
La difesa dell`ex ministro della Salute sostiene che la comunicazione dell`Oms agli Stati risalente al 5 gennaio 2020 era una raccomandazione non vincolante.
«Quel documento era tecnicamente un allarme. Va contestualizzato con gli automatismi previsti dal piano pandemico, incardinato nella legge italiana».
Il piano pandemico, risalente al 2006, era «inefficace» come sostengono gli avvocati dell`ex ministro Speranza?
«L`Oms monitorava periodicamente i piani pandemici dei diversi Stati, chiedendone un eventuale adeguamento. Non sono in grado di stabilire quali informazioni avesse l`Oms sul piano pandemico italiano».
Giuseppe Conte è accusato per la mancata zona rossa ad Alzano e Nembro. Nella sua perizia sostiene che un lockdown dal 27 febbraio 2020 in Val Seriana avrebbe evitato 4.148 decessi, 2.659 se la stretta fosse stata introdotta il 3 marzo.
«Negli ultimi vent`anni i modelli matematici hanno raggiunto un`accuratezza senza precedenti. Scandiscono la nostra vita negli aspetti più disparati, se vi rinunciassimo faremmo un salto indietro di mezzo secolo».
Lei parte dal presupposto che nella gestione della pandemia ci sono stati errori e omissioni?
«Nel comportamento umano ci sono sempre, è inevitabile. Nella mia perizia ho cercato di ricostruire i fatti, il mio non è un atto d`accusa: è un contributo per ricostruire la verità storica di quel periodo. Capire cosa non ha funzionato è fondamentale per evitare di commettere gli stessi errori in futuro».
L`Italia ha fronteggiato male la pandemia?
«Difficile dirlo, non c`è una controprova. Senza dubbio ci sono Paesi che hanno fatto peggio. Ma molti, come l`Australia o la Sud Corea, hanno fatto meglio: hanno adottato misure rigidissime fino al vaccino, poi liberi tutti. Ma si tratta di Stati preparati perché ogni anno affrontano allarmi epidemiologici, hanno infrastrutture adeguate e una popolazione consapevole. Nel mondo occidentale questi elementi non ci sono, semplicemente perché le epidemie erano un ricordo del passato».
Nei giorni scorsi Giuseppe Conte è stato aggredito da un No Vax e una cinquantina di negazionisti hanno manifestato fuori dal tribunale di Brescia. Cosa ne pensa?
«È il risultato dell`ideologizzazione della pandemia, che negli ultimi tre anni ha creato solo danni. Ma credo che si tratti di manifestazioni isolate. Purtroppo c`è sempre qualcuno che non è in grado di dialogare in maniera civile. Detto questo, l`ex premier ha reagito con grande stile e senso della democrazia».-