“Il Decreto Legge depositato e all’esame illustrativo della Commissione Finanze e Tesoro del Senato fa un passo avanti e due indietro, in ragione del sotto esame ulteriore di Palazzo Chigi. Si tratta di un decreto legge deliberato in maniera anomala già due volte da Palazzo Chigi a causa della manina insorgente di cui si è detto e sorriso per giorni”. Lo dichiara il senatore del Pd Luciano D’Alfonso, capogruppo in Commissione Finanze a Palazzo Madama.
“Alla terza seduta – fa presente il parlamentare democratico – scompare il condono fiscale dell’articolo 9 ma si continua a deformare le regole dell’Ordinamento Tributario, soprattutto per l’annacquamento di ogni scadenza tributaria e per l’indebolimento della cultura dei dati e delle informazioni fiscali. La Corte dei Conti e il Dipartimento competente del MEF hanno severamente richiamato il Governo in occasione delle audizioni dedicate per la tutela necessaria della tradizione dei dati da digitalizzare grazie all’uso incentivato della fatturazione elettronica. Nell’ultimo esercizio finanziario l’amministrazione finanziaria ha recuperato oltre 10 miliardi di euro dalla lotta all’evasione grazie all’insediamento della cultura dei dati e delle informazioni fiscali condivisi, continua D’Alfonso.
L’accordo tra Lega e Cinquestelle di “stampare” condoni evitando di chiamarli con il nome proprio non sta funzionando. Il DL Fiscale deformato in una Omnibus del 900 ha molti emendamenti di maggioranza contraddittori che strapazzano uteriormente il nostro Ordinamento Fiscale e con esso i cittadini corretti che per tempo hanno rispettato il patto fiscale con lo Stato”, conclude D’Alfonso.


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