L’Aula del Senato ha approvato la risoluzione proposta dalla maggioranza sulle comunicazioni del ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, sulla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La risoluzione ha ricevuto 79 voti favorevoli e 48 contrari. Le risoluzioni presentate erano in tutto sei, e con il sì è precluso il voto sugli altri cinque testi presentati dalle opposizioni.
“Faccio un appello al ministro Foti: non è il direttore generale del dicastero, ma un politico di lunga esperienza, non può venire in Aula e parlare solo di aspetti burocratici; dovrebbe invece illustrarci la visione del governo sul Pnrr in relazione alle principali sfide che abbiamo davanti. Anche perché quest’ultima revisione di cui ha parlato riguarda il 30% degli obiettivi che ancora mancano, non è quindi una revisione tecnica, ma incide sulla carne viva del Pnrr. La verità è che la destra ha un approccio burocratico al Pnrr, che invece non è stato pensato solo per affrontare la crisi post Covid, ma anche per affrontare i nodi di fondo che frenano la competitività nel nostro Paese. La destra non ha mai sentito suo il Pnrr e infatti, allora, votò contro. Il governo non deve celebrare l’arrivo delle rate, ma spendere quei soldi: sull’attuazione siamo fermi al 44% della spesa. Questo è particolarmente vero per le infrastrutture, dove siamo fermi al 13% nell’attuazione dei progetti delle opere”. Lo ha detto in Aula il senatore Alessandro Alfieri, responsabile per le riforme e il Pnrr nella segreteria nazionale del Pd.