“Con il Def, per la prima volta in un documento ufficiale, il Governo ha confermato il riesame e il blocco della linea alta velocità Brescia-Padova e smaschera le bugie di Salvini e Zaia. Finora abbiamo valutato sempre e solo dichiarazioni pubbliche, il DEF, invece, è nota ufficiale e programmatica del Governo”. Lo dichiara il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo della commissione Lavori pubblici.
“Ci troviamo di fronte a una stupidità ideologica – aggiunge – Dal 2015, l’opera è stata già revisionata. Infatti, escluso il nodo di Verona Ovest, il project review ha consentito una riduzione del costo dell’investimento da 3.587 mln € a 3.054 mln €, con un risparmio di 533 mln € a parità di prestazione. In particolare, per il 1° lotto funzionale “Brescia Est-Verona” si è ottenuto un costo pari a 2.499 mln € (Delibera CIPE 42/2017) e per il 2° lotto funzionale “Quadruplicamento uscita da Brescia Est” si è ridotto il costo fino a 555 mln € (CDP RFI 2017-2021). Analogamente, nel caso della tratta “Verona – Bivio Vicenza”, relativamente al il 1° lotto funzionale, si è conseguita una riduzione del costo dell’investimento da 2.790 mln € (CDP RFI 2012-2016 Agg. 2016) a 2.713 mln € con un risparmio di 77 mln € (Delibera CIPE del 22 dic. 2017 capitolo Infrastrutture)”.
“Entro il 2025 bisognerebbe completare i percorsi alta velocità a Verona per cogliere le opportunità offerte dall’entrata in esercizio del tunnel ferroviario del Brennero. Anziché favorire questo quadro di crescita – conclude D’Arienzo – si lavora al contrario: la messa in discussione della tratta Brescia – Verona, oltre a far crescere il traffico su gomma, effetto perverso e conseguente con l’alta velocità bloccata, cancellerebbe una reale prospettiva di sviluppo. Il Governo ha confermato la sua ostilità contro gli interessi di quest’area del Paese ed è stata sgombrata anche la menzogna di Salvini e Zaia che hanno sempre detto il contrario”.


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