La riforma sarà stralciata dal ddl Lorenzin
La riforma delle professioni sanitarie sarà stralciata dal ddl Lorenzin. L’iter del disegno dí legge n. 1324 on cui il ministro della salute punta a riformare diversi capitoli del Sistema sanitario nazionale, dunque si sdoppierà: in prima istanza la riforma delle professioni sanitarie, poi il resto del provvedimento. La proposta, come ha spiegato a ItaliaOggi Emilia Grazia De Biasi, relatrice del provvedimento e presidente della Commissione igiene e sanità del Senato, sarebbe legata alla volontà di semplificarne l`iter, accelerando l`approvazione di un riconoscimento giuridico che risale a 20 anni fa. Vent`anni, celebrati ieri a Roma in occasione di un convegno in materia organizzato dal Conaps (il coordinamento che le riunisce tutte) «Dai profili professionali alle professioni sanitarie», da quando è stato costituito il profilo di ognuna di queste categorie professionali. E ora si spera sia la volta buona. Il ddl, infatti, interviene proprio sulle 21 professioni, affini ma regolamentate in modo diverso. Infermieri, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica già aggregate in collegi provinciali e federazioni nazionali, le altre costituite in associazioni. Per le prime, quindi, si tratta di trasformarle in ordini, per le seconde, di dargli una rappresentanza istituzionale. Ed è ora, ha detto il presidente del Conaps Antonio Bortone, «che il mondo politico si assuma la responsabilità in questo settore partendo dalla formazione e formando professionisti più competenti».
Domanda. De Biasi, a che punto è il provvedimento?
Risposta.
Stiamo discutendo sugli emendamenti con l`obiettivo di far approvare il testo in Aula entro l`anno. Per accelerare, comunque, abbiamo previsto lo stralcio della parte che riguarda le professioni sanitarie.
D. In che modo?
 R.
Con un emendamento finale stralceremo la parte che riguarda le professioni sanitarie. Ne usciranno l`art. 9 sugli enti vigilati dal ministero e gli articoli successivi al 10 che saranno discussi in seguito.
D. Lo stralcio non risolve comunque le polemiche sul riconoscimento di altri profili, tipo quello dell`osteopata, inseriti con alcuni emendamenti che hanno fatto discutere.
R.
Arriveremo a una soluzione condivisa. Ma certo non con una guerra di principi. Bisogna riconoscere i problemi e cercare di risolverli. Penso per esempio che la professione di osteopata vada riconosciuta.
D. Più che una guerra di principi la polemica punta il dito sul tema della formazione, profondamente differente, per esempio, quella degli osteopati rispetto al percorso degli altri 21 profili. Non crede che questo ragionamento sia fondato?
R.
Questo è un problema reale di cui discuteremo, perché il tema dell`equipollenza nel nostro paese resta un nodo sempre difficile da sciogliere. Su questo è giusto ragionare, ma non su questioni di principio o sulla conservazione pura dell`esistente.
 D. Possiamo quindi dire che questa sia la volta buona per la riforma ?
R.
Lo spero, certo posso dire che da parte mia ce la metterò tutta.

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