‘Grazie al presidente Ciampi per questa iniziativa, che è stata opportunamente raccolta da tutta l’Aula’. Ha iniziato così il suo intervento in Aula la Senatrice Emilia Grazia De Biasi, nel dibattito sul Ddl sull’istituzione della Giornata del dono proposto dall’ex Presidente della Repubblica. ‘Veniamo da anni difficili – ha proseguito la senatrice Pd – in cui il mercato l’ha fatta da padrone nelle relazioni sociali, nelle relazioni interpersonali e perfino nelle relazioni d’amore: perfino il concetto d’amore si è modificato profondamente in base al mercato. Lo stesso concetto di dono è sceso e si è svilito moltissimo, fino ad arrivare ad essere persino un ricatto sulla libertà individuale: ti do e, in questo modo, mi impossesso di una parte di te. Paradossalmente, donando io ti tolgo la libertà. Una grande complessità, dunque, della materia, che fa della Giornata del dono un momento tutt’altro che banale e tutt’altro che puramente celebrativo’. ‘Se è vero – ha sottolineato De Biasi – che l’etica nasce dall’individuo, è pur vero che l’etica dall’individuo si fa società e, quindi, esiste la dimensione sociale del dono, penso a tutto il mondo del volontariato, a cui credo vada più che un ringraziamento, perché è cosa diversa dal no profit. Il volontariato è donare il proprio tempo, le proprie capacità ed una parte della propria vita per l’altro senza avere niente in cambio. Ancora, penso alle donazioni: certamente alle donazioni degli organi, ma anche alla donazione del sangue. Penso alle frontiere tecnologiche della riproduzione che ci propongono donazioni importanti che – questo va detto ed è una cosa di cui penso tutti dobbiamo andare molto fieri – nella legislazione italiana sono legate alla gratuità: non c’è mercato degli organi; non c’è o non dovrebbe esserci il mercato degli organi; non c’è o non dovrebbe esserci il mercato del sangue; non c’è o non dovrebbe esserci il mercato della riproduzione’, ha concluso la senatrice De Biasi.

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