Reichlin lo ricordo come si ricorda un esempio, di cui c’è tanto bisogno oggi
Reichlin era un uomo colto, raffinato, ironico, di una passione politica e civile alta e al tempo stesso sobria. Lo ricordo come si ricorda un esempio, di cui c’è tanto bisogno oggi, di dirigente politico a tutto tondo, un intellettuale non prestato alla politica, ma della politica animatore di idee alte, di profondità di analisi, di coerenze.
Ha attraversato ed è stato protagonista del secolo che abbiamo alle spalle, ma non ha mai rinunciato a comprendere la contemporaneità.
Ho lavorato con lui per la stesura della Carta dei valori fondativa del PD: un’avventura magnifica di cui conservo gelosa memoria.
Amava il cinema, la letteratura, il teatro, una passione questa condivisa con Carlotta, a cui va il mio abbraccio affettuoso. Mi è capitato di parlare con lui di teatro e ogni volta fingeva disperazione dicendomi che insomma non solo una moglie ma anche una compagna di partito nutrivano quella insana passione. Sorrideva sornione, in realtà molto soddisfatto. Sapeva scrivere benissimo e sapeva farsi leggere, in articoli che lasciavano sempre una traccia di pensiero, qualcosa su cui riflettere. Non mi sono mai posta il problema del suo posizionamento politico nel partito: non ce n’era bisogno.
Figure come la sua restano nella storia della sinistra e del Paese, oltre la miseria degli schieramenti e delle contingenze.
Ciao Reichlin, mi mancherai.


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