Tutte e tutti, fuori e dentro il Pd, siamo consapevoli della necessità per la sinistra e la società italiana che il congresso appena iniziato non si limiti a individuare un o una leader e il suo gruppo dirigente, ma come si dice – sia un congresso costituente. Ma il congresso del Pd sarà tale se diventa un appuntamento con la società italiana, sulla nostra opposizione al governo di destra, sulla prospettiva di cambiamento che vogliamo offrire. Anzi che vogliamo costruire nella società. Perché il congresso non può riguardare solo funzione e programma, ma deve inaugurare anche una stagione di rinnovamento del partito, della capacità di iniziativa di una forza che ambisce a essere popolare e radicata, al fianco della vita quotidiana delle persone. Con loro, non solo per loro, produttrice di cittadinanza e di relazioni sociali, di cultura e condivisione, non solo di rappresentanza e delega. L`esperienza del Covid, che ha così travolto le nostre vite, la socialità, il lavoro e che rischia di essere liquidata solo come infelice parentesi, ha rimesso al centro della politica il bisogno di cura e l`interdipendenza, elementi costitutivi dell`esperienza umana. Ha mostrato non solo quanto la società esista, ma soprattutto quanto ne abbiamo bisogno. Un`occasione per la sinistra per superare l`antropologia individualista che ha dominato gli ultimi quarant`anni, anche nel nostro campo, e per guardare a pratiche e pensieri di donne che sulla cura come attività che ripara il
mondo hanno agito e prodotto pensiero. Come ha scritto Joan C. Tronto: «il mondo assumerà un aspetto differente spostando la cura dalla posizione periferica che occupa attualmente e collocandola vicino al centro della vita umana». Ha ragione Mirella Serri, intervenuta in questo dibattito, ci vuole un progetto che sappia fare i conti con l`unica rivoluzione compiuta del secolo scorso, quella delle donne. Sulla libertà e l`autonomia delle donne è in atto uno scontro nel mondo. Le destre illiberali offrono una proposta d`ordine all`impoverimento e alle diseguaglianze sociali. Una proposta politica che, senza intaccare i rapporti di potere sociali e le diseguaglianze, ripristina l`ordine patriarcale. Parole d`ordine come famiglia naturale danno una risposta rassicurante al cambiamento portato dalla rivoluzione femminile e alle paure dei ceti impoveriti. Dunque è un nodo congressuale centrale fare i conti con la difficoltà del partito e della sinistra italiana non solo a dare rappresentanza al protagonismo delle donne, ma ad avere nel proprio impianto culturale un rapporto vivo con il pensiero femminista. La rivoluzione delle donne ha portato trasformazioni nei rapporti sociali e di genere, ma nel nostro Paese troppo poco è cambiato nella struttura materiale, nei rapporti di lavoro e nei suoi tempi, nella condivisione del lavoro di cura, nell`organizzazione sociale. Nonostante tante leggi e riforme ottenute. Perché non
sempre ha funzionato in questi anni il rapporto tra donne dentro e fuori le istituzioni, ma quando lo ha fatto abbiamo scritto pagine importanti, anche recentemente nella riscrittura del Pnrr. Dopo le prime fascinazioni, la novità di una donna di destra presidente del consiglio mostra già tutta la sua ambivalenza. Rompe il soffitto di cristallo, ma in un quadro di arretramento della rappresentanza delle donne. Propone un`agenda a sostegno della natalità la cui proposta cardine è il quoziente familiare: in un Paese come il nostro, a basso tasso di occupazione femminile, dove nelle famiglie ci sono forti asimmetrie tra i redditi delle donne e quelli degli uomini, dove molto forte è il divario della partecipazione al mercato del lavoro tra madri e non madri, il quoziente familiare avrà l`effetto di limitare ulteriormente l`occupazione femminile. Ma c`è una questione più di fondo a proposito della metafora del tetto di cristallo, la piegatura individualista della libertà femminile. Oltre la rottura simbolica prodotta dalle pioniere, la domanda per noi che questo mondo vogliamo cambiarlo e renderlo più giusto è come tenere insieme la personale capacità di competere con gli uomini e la relazione tra donne, la sorellanza che mette in discussione nodi strutturali e modi di essere del potere. La sfida è politica. Anche per questo due anni fa nel Pd abbiamo rifondato la Conferenza delle donne democratiche e oggi chiediamo regole più stringenti sul suo ruolo, perché anche nel partito che ambisce a rappresentare la sinistra e le istanze progressiste della società italiana, il
punto non è solo rompere il tetto di cristallo, ma cambiare il modo di esercitare la leadership, di essere partito. Non è questione di storie individuali, di scegliere una/o segretaria/o, ma di vivere il cambiamento che vogliamo promuovere nella società italiana, accogliendo e dando spazio alle idee e alle pratiche di rappresentanza e di giustizia sociale che sono fuori di noi.
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Dobbiamo vivere il cambiamento che vogliamo promuovere nella società italiana
Quando il rapporto tra donne dentro efuori le istituzioni ha funzionato sono state scritte pagine importanti
L`AUTRICE CECILIA D`ELIA, SENATRICE, PORTAVOCE NAZIONALE DELLA CONFERENZA DELLE DEMOCRATICHE
La sorellanza mette in discussione nodi strutturali e modi di essere del potere
Sono intervenuti: Michele Serra, Francesco Piccolo, Stefano Massini, Massimo Recalcati, Chiara Saraceno, Emanuele Trevi (intervistato da Raffaella De Santis), Isaia Sales, Luciano Violante, Chiara Valerio, Gianni Riotta, Nichi Vendola, Luigi Manconi, Dario Olivero, Giacomo Papi, Daniela Hamaui, Michela Marzano, Linda Laura Sabbadini, Francois Hollande (intervistato da Anais Ginori), Carlo Galli, Emanuele Felice (intervistato da Eugenio Occorsio), Natalia Aspesi, Javier Cercas (intervistato da Alessandro Oppes), Roberto Esposito, Gianni Cuperlo, Bruno Simili (intervistato da Eleonora Capelli), Giorgio Tonini, Franco Lorenzoni, Pietro `chino, Paolo Di Paolo, Serenella !ovino, Giovanni Cominelli, Luigi Zanda, Michele Salvati, Giuseppe Laterza, Enrico Letta, Stefano Boeri, Anna Foa, Antonio Bassolino (intervistato da Conchita Sannino), Simona Colarizi, Giancarlo Bosetti, Nicola Zingaretti, Andrea Romano, Marc Laza r, Pina Picierno, Andrea Graziosi, Graziano Delrio, Daniele Vicari, Michael Walzer (intervistato da Paolo Mastrolilli), Marco Bentivogli, Marco Belpoliti


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