“Oggi in quest’aula ricordiamo e onoriamo, nel ventennale della sua morte, un grande italiano, come Norberto Bobbio. Come ha avuto modo di ricordare il Presidente Mattarella, l’Italia lo scelse come senatore a vita grazie al suo contributo agli studi e alla comprensione delle più significative vicende storiche del secolo scorso.
Un filosofo militante, già durante la seconda guerra mondiale, parte del Partito d’azione e dal ’42 nella resistenza prima a Padova, poi a Torino, fu l’uomo del socialismo liberale, in un confronto serrato con la tradizione marxista e con lo stesso Pci. Nell’Italia democratica ha avuto il grande merito di sprovincializzare la nostra cultura, aprendola a nuovi orientamenti filosofici, dalla logica alla filosofia della scienza, alla sociologia alla scienza politica. In Bobbio ragione, diritto e democrazia si legano in modo profondo. Ma Bobbio è anche il pensatore delle dicotomie: destra, sinistra, fascismo antifascismo, intolleranza tolleranza. Le grandi questioni sociali, le disuguaglianze, come perseguire la giustizia sociale insieme alla libertà. Un lavoro importante il suo, che oggi ricordiamo, mentre la passione verso l’uguaglianza sembra essersi raffreddata e mentre tornano tutte le ragioni per un impegno in questo senso”. Lo ha detto in Aula la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo Pd in commissione Cultura, Scuola, Istruzione Pubblica.


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