“Se Giorgetti vuole aprire un tavolo di confronto sulla natalità e il sostegno alle famiglie non c`è dubbio che noi daremo tutte le mani possibili. Queste sono priorità del paese, non di una parte politica”. Graziano Delrio, ex capogruppo e ministro Pd, apre a una collaborazione con la maggioranza in vista della prossima legge di Bilancio, in particolare sulla proposta del ministro anticipata dal Foglio.
Come raccontato ieri da questo giornale Giorgetti sta infatti lavorando a una misura da sei miliardi per – attraverso “un quoziente familiare per le detrazioni” – abbassare le tasse alle famiglie con figli e incentivare in questo modo la natalità. L`idea insomma è quella di aumentare le detrazioni fiscali per chi fa figli, anche a costo di ridurle per chi, invece, i figli non li ha. Meno tasse per mamme e papà, più balzelli per single e coppie senza bambini. L`idea non dispiace al senatore del Pd Graziano Delrio, padre di nove figli, ma anche della riforma (votata dall`intero arco parlamentare) che porta il suo cognome (e quello del collega Stefano Lepri) che nella scorsa legislatura ha introdotto l`assegno unico universale per i figli a carico, accorpando bonus e incentivi di vario genere, e offrendo una misura strutturale e universale alle famiglie con prole. E proprio su questo il senatore Pd mette le mani avanti: “Se si tratta di rafforzare il potere d`acquisto delle famiglie noi siamo assolutamente disponibili, l`importante è che non si tocchi, come invece qualcuno aveva ipotizzato quest`estate, l`assegno unico e il suo carattere di universalità che ha garantito in questi anni una significativa diminuzione della povertà minorile ed è il più grande sostegno alle famiglie che abbiamo. Anzi, se lo si vuole toccare lo si può fare per migliorarne alcuni aspetti: ad esempio, l`ho detto anche alla ministra Roccella, oggi l`assegno, facendo salire il reddito, porta alcune famiglie a uscire dalle facilitazioni Isee, in questo modo con una mano diamo e con un`altra togliamo e questo non va bene”. Nel merito della proposta di Giorgetti – che in pratica prevederebbe un calcolo del valore delle detrazioni fiscali crescente in base al numero dei figli a carico – Delrio dice: “E` necessario capire meglio la cosa dal punto di vista tecnico, in ogni caso è fuori dubbio che il reddito disponibile per le famiglie con molti figli sia inferiore a quello nominalmente identico di chi ha meno figli a carico e dunque, se vogliamo evitare di far pagare a queste famiglie tasse che non dovrebbero esserci perché il reddito reale è ben più basso, un intervento può essere utile. Noi siamo pronti a condividere un meccanismo intelligente per farlo. D`altronde la revisione delle fax expenditures è importantissima e necessaria, se si può rivedere per sostenere le famiglie va benissimo”. Ad aprire a Giorgetti, seppur con una vena più critica, è anche l`ex ministra della Famiglia e oggi deputata di Azione Elena Bonetti: “Il ministro Giorgetti non si è inventato niente, sono detrazioni già previste dal Family Act. Quindi, se finalmente il governo rinsavisce e decide di continuare ad attuare questa legge è certamente una buona notizia. Purché le detrazioni siano aggiuntive all`assegno unico e non sostitutive. Altrimenti sarebbe un danno e un passo indietro per le famiglie”. Più scettica invece Italia viva. Dice Davide Faraone, capogruppo del partito renziano a Montecitorio: “Non mi è chiarissimo il meccanismo che immagina Giorgetti, aspettiamo di capire i dettagli, sperando non sia l`ennesima boutade di un esponente di maggioranza. Se la sua intenzione è varare nuove detrazioni non credo sia la strada giusta, quelle che c`erano le abbiamo tolte, con Giorgetti al governo, per fare l`assegno unico e concentrare lì le risorse. Noi crediamo che vada rafforzato quello strumento con più risorse quello senza più tanti sbandamenti e altre idee, comunque quando la proposta sarà concreta vedremo meglio”. Tra le opposizioni però i meno convinti della proposta del ministro dell`Economia sono i parlamentari del M5s. Dice al Foglio Alessandra Maiorino che coordina il gruppo di lavoro grillino che si occupa tra le altre cose di famiglia: “Come al solito la maggioranza quando parla di politiche famigliari fa confusione tra il sostegno ai redditi delle famiglie con figli, pur sacrosanto, e gli incentivi alla natalità. Ma se mancano i servizi, gli asili e le strutture di assistenza questa misura diventa solo un modo per sostenere chi già oggi ha figli, non un incentivo a farne in futuro”.


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