“Fare memoria è condizione perché la storia umana e i suoi errori possano non riproporsi e si possano invece rinsaldare i legami di una comunità. Oggi noi ricordiamo i 10 anni da un episodio drammatico, in cui persero la vita 368 persone a Lampedusa, tra cui molti bambini. Facciamo memoria perché a distanza di 10 anni crediamo che bisognerebbe imparare la lezione da quei corpi che abbiamo visto in immagini terribili. La vocazione del Mediterraneo è quella di essere una culla di civiltà e, come ha detto il Papa, culla significa vita, non è tollerabile che diventi una tomba, un luogo di conflitto, di scontro di civiltà”. Lo ha detto nell’Aula del Senato il senatore del Pd Graziano Delrio, presidente del Comitato Schengen. “L’Europa – ha proseguito Delrio -è chiamata a compiere un salto di qualità nella sua umanità, nei suoi valori fondanti, nella sua azione per affrontare un fenomeno che non è congiunturale ma strutturale e per togliere dalla polemica politica la strumentalizzazione delle speranze, delle ansie, dei desideri di persone che cercano qui lavoro e un futuro migliore. L’Europa non ha nulla da temere da queste persone. I volti, i nomi che non conosciamo delle persone che hanno perso la vita nei naufragi nel Mediterraneo ci chiedono un salto di qualità nell’azione politica, un salto che non è né di destra né di sinistra ma che possa aiutare questo Paese finalmente ad affrontare il problema dell’immigrazione in modo vero e strutturale, con misure serie che consentano l’immigrazione legale e che diano concretezza e sostanza ai sogni di tante persone che, prima di tutto, sono come noi”.


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