di Luigi Zanda
Negli ultimi due mesi abbiamo assistito a cambiamenti politici rilevantissimi: tre milioni di cittadini hanno eletto il nuovo segretario del Pd; il Senato della Repubblica ha preso atto della decadenza di Silvio Berlusconi dal suo mandato di senatore; il centrodestra, dopo un faticoso travaglio, si è scisso in due partiti, uno solo dei quali ha deciso responsabilmente di appoggiare il governo Letta.
È chiaro che questa nuova maggioranza, politicamente più qualificata rispetto a quella che includeva l’attuale Forza Italia, è però anche numericamente più incerta. In questa nuova cornice, il lavoro parlamentare assume un rilievo ancora più importante.
Per questo un momento particolarmente delicato e ‘rischioso’ è quello dell’esame degli emendamenti che, ormai sempre più spesso, vengono presentati a centinaia sui più diversi provvedimenti.
Alcuni episodi, in questi giorni, hanno dimostrato che vi è necessità di un sempre maggior rigore nella verifica dei contenuti degli emendamenti. Rigore necessario da parte di ciascuno di noi rispetto alla presentazione e all’esame degli emendamenti su materie di competenza delle commissioni di cui facciamo parte e, più in generale, da parte di chi di noi viene chiamato a svolgere il ruolo di Relatore.
Quanto accaduto con l’emendamento sulle slot machine è l’ultimo di analoghi episodi già accaduti. Quando, in una sola seduta d’Aula, si susseguono centinaia di votazioni senza soluzione di continuità, occorre alzare il livello di guardia e di responsabilità di ciascuno di noi con una sistematica azione preventiva.
La nuova situazione politica ci impone di lavorare ancor più responsabilmente. Se vogliamo che il Paese esca dalla grave crisi economica e sociale che lo vessa, la maggioranza parlamentare ha il dovere di assumersi un supplemento di responsabilità e di attenzione nel sostenere il governo nella sua azione quotidiana.