La senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi ci dice la sua sulla riforma del Senato.
Senatrice, come si esce da questa paralisi?
«È necessaria la disponibilità delle opposizioni a eliminare una parte degli emendamenti trattando con il governo su alcuni punti. Non bisogna mettere i paletti sulle quattro questioni chiave, a partire dall’ elettività che rappresenta il nodo centrale. Un margine di trattativa c`è, spero prevalga la ragionevolezza».
Che peso avranno le parole di Napolitano?
«Spero che ne abbiano molto. È intervenuto per far riflettere sulle conseguenze di questo ostruzionismo lanciando un segnale importante che mi auguro porti a un risultato».
Ritiene credibile la minaccia di Renzi di andare a elezioni anticipate?
«L`ha detto in molte occasioni che il suo obiettivo è il 2018, però se non si fanno le riforme non si può pensare di andare avanti».
Bersani ha detto che nel Pd c`è una «mancanza di dialettica interna che rischia di trasformare il partito in un comitato elettorale». È d`accordo?
«Assolutamente no, è una presa di posizione slegata dalla realtà. Sicuramente c`è un nuovo modo di Renzi di condurre il partito. Qualcuno fa fatica ad adattarsi ma se guardiamo ai contenuti, e agli interventi fatti, parlare di comitato elettorale mi sembra molto riduttivo. Vorrei tranquillizzare Bersani».
Siamo al muro contro muro, ma dietro le quinte si stanno creando le condizioni per la tregua?
«Non serve a nessuno andare avanti per settimane, l`ostruzionismo finirà. Si sta facendo perdere tempo all`Italia non al Pd e l`accusa di autoritarismo è inaccettabile».
Vi preoccupano di più gli emendamenti, il voto segreto o il rischio di non andare in vacanza?
«Gli emendamenti. In vacanza vorremmo andare, quindi se riusciamo a fare tutto entro 1`8 agosto siamo contenti. Ovviamente siamo anche disponibili a stare qui fino a settembre».

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