di Maria Teresa Bertuzzi e Leana Pignedoli
La sfida del nutrimento del pianeta non si ferma a Expo 2015. Infatti, l’approvazione in Senato del ddl sulla biodiversità agraria e alimentare rappresenta ancora una volta l’inarrestabile volontà di cambiamento di questo Paese. Attraverso questo ddl si costruisce un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare per preservare ‘in vita’ lo straordinario patrimonio di risorse genetiche vegetali, animali e microbiche locali, dal rischio di erosione e anche di estinzione.
Il patrimonio nazionale di biodiversità è unico al mondo per dimensione e qualità, al pari del patrimonio culturale. Ed è questo patrimonio naturale e culturale che rappresenta il tratto identitario del nostro Paese. Il settore dell’agroalimentare ha avviato un processo di cambiamento tuttora in atto, ha puntato sulla qualità, sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente. La competitività sta negli elementi di distintività dei nostri prodotti agroalimentari. Tipicità e specificità che si legano a luoghi, paesaggi e modalità di produzione non possono che essere ricondotte ad un unico brand: il made in Italy.
In questo senso vanno i tanti interventi legislativi: inserire non solo l’educazione alimentare nei percorsi formativi della buona scuola, ma anche educare al valore del cibo, fornire un nuovo concetto di sostenibilità ambientale e di conservazione e utilizzo delle risorse. Oltre all’istituzione dell’Anagrafe nazionale della biodiversità che indica tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione, l’istituzione del Portale nazionale della biodiversità per costituire un sistema di banche dati interconnesse e l’avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori nell’ambito del provvedimento. Importante infine la Rete nazionale della Biodiversità in cui istituzioni di diverso livello, agricoltori ‘custodi’, si attivano per svolgere ogni attività per valorizzare uno dei patrimoni più preziosi di cui il nostro paese dispone.
Il patrimonio nazionale di biodiversità è unico al mondo per dimensione e qualità, al pari del patrimonio culturale. Ed è questo patrimonio naturale e culturale che rappresenta il tratto identitario del nostro Paese. Il settore dell’agroalimentare ha avviato un processo di cambiamento tuttora in atto, ha puntato sulla qualità, sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente. La competitività sta negli elementi di distintività dei nostri prodotti agroalimentari. Tipicità e specificità che si legano a luoghi, paesaggi e modalità di produzione non possono che essere ricondotte ad un unico brand: il made in Italy.
In questo senso vanno i tanti interventi legislativi: inserire non solo l’educazione alimentare nei percorsi formativi della buona scuola, ma anche educare al valore del cibo, fornire un nuovo concetto di sostenibilità ambientale e di conservazione e utilizzo delle risorse. Oltre all’istituzione dell’Anagrafe nazionale della biodiversità che indica tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione, l’istituzione del Portale nazionale della biodiversità per costituire un sistema di banche dati interconnesse e l’avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori nell’ambito del provvedimento. Importante infine la Rete nazionale della Biodiversità in cui istituzioni di diverso livello, agricoltori ‘custodi’, si attivano per svolgere ogni attività per valorizzare uno dei patrimoni più preziosi di cui il nostro paese dispone.