«Hanno assolto Erri De Luca? Meno male, così smette di fare la vittima»: il senatore del Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione Trasporti di Palazzo Madama non se la prende con i giudici («rispetto la sentenza»), ma con i «rimasugli della vecchia sinistra», «quei sessantottini pronti sempre a sfasciare tutto».
Senatore Stefano Esposito, cosa pensa di questa assoluzione?
«Abbiamo in giro un presunto martire di meno, che ha costruito attorno a questo processo la sua campagna letteraria».
Questo processo ha influito sullo sviluppo dei trasporti in Italia?
«Credo di no, le dichiarazioni di Erri De Luca, dal mio punto di osservazione, che non è il medesimo della magistratura, non hanno influito in nulla rispetto al clima attorno alla Torino-Lione e al teppismo che c`è stato e che temo ancora ci sarà, ma in forma minore. Nel frattempo quel movimento ha perso il popolo, sono rimasti i teppisti. Però la vicenda De Luca identifica bene un approccio culturale che c`è nel nostro Paese: no Tav, no trivelle, no bus, no tutto. C`è una parte di pseudo intellettuali, di personaggi dello spettacolo, reduci dalla cultura anni Settanta, che ín questi frangenti si rianimano».
Ma questa è la cultura della sinistra.
«Attenzione, di una certa sinistra, in questo Paese si fa un errore che poi è il limite della cultura italiana: di chiamare tutto sinistra. Io sono un uomo di sinistra vero e non ho nulla a che vedere con l`extraparlamentarismo, la cultura di Lotta Continua, l`idea radicale della lotta allo Stato. E mi impressiona vedere questi ricchi signori che si rianimano per delle battaglie che li fanno tornare giovani».
È un contrasto interno al suo partito.
«Non su questi temi, l`abbiamo superato da tempo, da quando eravano Ds. Questo è rimasto appannaggio di un certo mondo intellettuale o pseudo tale. Per me De Luca non è un intellettuale, durante il periodo del processo ha fatto propaganda al suo libro, lui e quelli che lo seguono sono reduci degli degli anni Settanta. Ma c`è un lungo elenco che ha risvegliato i sacri fuochi giovanili: uomini di spettacolo, presentatori televisivi, musicisti. Hanno sventolato la bandiera perché faceva figo».
 Ma l`Italia sarà sempre condannata ad avere solo gli accelerati?
«Abbiamo la migliore alta velocità d`Europa, in termini di passeggeri. Abbiamo pochi chilometri, rispetto ad altri Paesi, ma la qualità è la migliore. Il nostro Etr 1000 è temuto e invidiato da tutti. Siamo condannati dalla cultura di pseudo sinistra, da quelli che trasformano la realizzazione delle grandi opere in una specie di resistenza. E la compagnia di giro che s`incontra in queste situazioni è sempre quella: centri sociali, un po` di mondo anarchico».
E la vera sinistra?
«La vera sinistra è quella riformista, che non combatte progresso e innovazione, che fa le cose e le fa bene. Il vero problema che dietro a queste opere si nasconde sempre un po` di malaffare che dà spago a questa sinistra».

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