Il senatore democratico Stefano Esposito non è mai salito
sul carro del vincitore: è favorevole alla Tav («uno dei pochi,
mi creda, il sì del Pd è solo di facciata») e, assieme a Luciano Violante,
allo slittamento sul voto per la decadenza di Silvio Berlusconi.
Ha la tessera del partito da quando si chiamava Pci. Lo
spettacolo di questi giorni lo indigna.

Lei ha raccontato su Facebook ciò che ha visto domenica
al congresso Pd di Torino.

«Sono arrivato alle 10 per votare
al mio circolo, quartiere Santa Rita. Mi metto in co da assieme
a tanti anziani. Molti dovevano fare la tessera. A un certo
punto, sento due signori che sbottano: ‘Ma come, devo anche
pagare?’. Escono. Incuriosito, li seguo. Girato l’ angolo un
tizio, iscritto al p artito, dà15 euro a ciascuno. Loro rientrano, si
rimettono in coda, si iscrivono e votano. Domenica il mio circolo
ha registrato 111 nuove iscrizioni, un quarto del totale».

Ricorda episodi analoghi?
«Nulla di paragonabile in 27
anni di militanza politica: per fare cento tessere in una sezione
ci voleva un anno. Ma il ‘palo’ davanti al circolo, questo
non l`avrei mai immaginato».
Chi ha vinto?
 
«Il candidato renziano. Del resto, è renziano anche il nuovo
segretario provinciale di Torino».

È a conoscenza di altri casi?

«Sono stati cammellati militanti a Barriera di Milano e Vanchiglia.
Ad Asti 220 nuovi tesserati, tutti albanesi. A Vercelli ha
votato un tizio che due giorni prima su Facebook inneggiava
a Mussolini. Si sono iscritti centinaia di Laqualunque».

Ha denunciato i fatti alle commissioni di garanzia del
Pd?
 «Non perdo tempo. Non ho fiducia in
quegli organismi lottizzati, a Torino ne fanno parte
soggetti che hanno contribuito a questa situazione. Ma voglio
porre con forza il problema politico».
Cioè?

«Questo è un regolamento preventivo di conti tra neo-renziani.
Non credo in Renzi, ma voglio prendere sul serio una
delle tante promesse della Leopolda: che rottamerà tutte le
correnti. Spero che comincerà rottamando la sua, fatta di gente
che spende migliaia di euro per fare tessere utili a contarsi».

Intanto Renzi tace.
«E con lui Fassino, che copre
questa situazione e di fatto la legittima. Basterebbe dire: no grazie,
questi metodi non ci interessano. Il problema è l`etica
con cui si sta nel Pd. E il distacco che cresce».

Non ha raccontato di aver fatto una lunga coda?


«Domenica c` era pieno di immigrati peruviani, albanesi, romeni:
cercano lavoro e un futuro, ma che ne sanno delle primarie
Pd? Negli Anni `70 Dc e Psi accalappiavano i meridionali
con la speranza di un lavoro, e lo dico da uomo del Sud,
mi chiamo Esposito. Mi ripugna che il ‘nuovo’ si affermi
con i metodi che ho sempre combattuto. I vecchi militanti,
quelli che hanno fatto la storia
della sinistra con le feste dell` Unità e i volantinaggi, si allontanano.
Perché impegnarsi se poi arrivano a frotte centinaia
di nuovi iscritti che non sanno nemmeno che cos`è il Pd? Mia
moglie mi ha chiesto se non era ora che si iscrivesse anche lei.
Stanne lontana, le ho detto».
E i soldi, da dove arrivano?

«Bella domanda. Alla Leopolda l`unico che ha colto nel segno
è Baricco: altro che nuovo, questi signori delle tessere sono
lì per sopravvivere a se stessi».

Ne Parlano