Uscendo dal Senato, Stefano Esposito incontra il collega di Fi Matteoli, che gli fa gli auguri: «Ora se non passa l`autobus te la puoi prendere con me», scherza Esposito.
È pronto, senatore?
«Mi sto attrezzando. Se segretario e presidente del partito mi comunicano che devo farlo, io vado».
Cosa pensa di fare con l’Atac?
«Per fare contenti i grillini potrei chiamarla A-Tav… (ride, alludendo alle polemiche con il M5S sulla Tav)».
E per farla funzionare?
 «Ho una mia opinione. Ma farò una semplice domanda a tutti gli attori: vi pare che Atac funzioni? Se siamo d`accordo sul no, sono pronto ad ascoltare tutte le proposte».
 La strada della privatizzazione è possibile?
«Certo. Bisogna però vedere se qualcuno ci entra».
Dice Rutelli che ci vorrebbe un emiro sotto stupefacenti…
«Rutelli ha fatto una battuta infelice, anche perché è l`ex sindaco. Ci vorrebbe un po` più di cultura anglosassone: non me lo vedo Rudolph Giuliani a New York che interviene contro l`attuale sindaco».
Adesso se Renzi dirà alla giunta di Roma «o governa o va a casa» ce l`avrà anche con lei…
 «Renzi ha detto cose chiarissime, ed è vero che o si governa o si va a casa. Proviamo a farlo bene: io al governo chiederò conto dei soldi per il Giubileo».
È già pronto a rompere le scatole al governo?
«Per forza! Non mi hanno mica mandato in vacanza-premio alle Maldive, ma a fare una cosa complicata. Io ne sento l`orgoglio ma ognuno deve fare la propria parte: Roma e anche il governo. Ma conosco il ministro Delrio, e so che di fronte a proposte realizzabili che non siano ‘belinate’ una mano la dà».
Che rapporto ha con Marino?
«Cordiale. So che è una persona perbene e per me tanto basta. Vado per fare cose, se qualcuno pensa che io vada per scaldare la sedia si sbaglia».
E perché non si dimette da senatore?
«Mi hanno chiesto di fare un lavoro d`emergenza e io lo faccio. Ma penso che stando al Senato posso anche essere più utile».

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