“Vedo che a quasi un mese dallo scoppio del caso del peschereccio “Mina” di Sanremo, risoltosi positivamente in pochi giorni con le scuse delle Autorità francesi grazie alla pronta risposta del Consolato italiano a Nizza, dell’Ambasciata italiana a Parigi, del Ministero degli Esteri e della Direzione Marittima ligure, che hanno dato tutto il loro supporto per la difesa dell’armatore italiano, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, l’Assessore Regionale Edoardo Rixi, Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle, continuano ad agitare lo spettro della cessione di porzioni di mare italiano alla Francia, probabilmente senza avere letto le risposte fornite dal Ministero degli Esteri in questi ultimi giorni” afferma la Senatrice ligure Donatella Albano del Partito Democratico, “l’accordo, ripeto per l’ennesima volta, non è stato ratificato quindi non è in vigore. E’ stato siglato a Caen il 21 marzo 2015 dopo 6 anni, dal 2006 e dal 2012, di tavoli di trattative, nel corso dei quali si sono avvicendati i Governi: Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti.
Ora, mi pare che le forze politiche cui appartengono Toti e Rixi, siano state, all’epoca dei fatti, presenti in Parlamento e al Governo.
Come spiegano dal Ministero degli Esteri: “gli unici atti che hanno regolato i rapporti di vicinato marittimo fra noi e i francesi sono stati il Progetto di convenzione sulle zone di pesca nella baia di Mentone, una convenzione del 1892, mai firmata ma la cui linea di divisione della baia è diventata l’unico riferimento cartografico rispettato fino ad oggi da Francia e Italia, e l’Accordo sulle Bocche di Bonifacio del 1986. Era, dunque, necessario un atto di portata generale, che aggiornasse e regolasse in maniera più articolata i confini marittimi italo-francesi, anche alla luce delle sopravvenute norme dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982”.
L’accordo firmato, e sul quale, sempre dal Ministero degli Esteri apprendiamo che “L’accordo di Caen, in ogni caso, non disciplina solo i confini marittimi fra il nostro Paese e la Francia, ma altresì ne modifica le modalità di sfruttamento di eventuali giacimenti di risorse del fondo marino o del suo sottosuolo, situati a cavallo della linea di delimitazione. Per quanto riguarda le iniziative in essere, il Ministero degli affari esteri ha dato impulso, anche alla luce della vigente legislazione dall’Unione europea in materia, a una nuova fase di raccolta, di valutazione e approfondimenti tecnici da parte delle amministrazioni competenti, al fine di considerare possibili strumenti integrativi.” ha visto la partecipazione ai tavoli di lavoro dei Ministeri dell’Agricoltura, della Difesa, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni culturali, per le parti di loro interesse.
Non stiamo solo parlando di pesca, ma anche dei diritti di sfruttamento delle risorse sotterranee.
Ma tutto questo evidentemente sfugge a Toti, alla Lega e al Movimento 5 Stelle.
Oppure si pensa di portare l’attenzione su questo accordo, sul quale sono in corso approfondimenti, per nascondere, creando clamore mediatico, gli ultimi casi e le ultime vicende che hanno investito i partiti politici cui fanno riferimento? ”
“E poi, ricordo ad Alice Salvatore, che la “fossa del cimitero” non è davanti ad Ospedaletti, come lei afferma, bensì davanti Ventimiglia. Sennò il peschereccio non si sarebbe trovato in prossimità del confine. Mi sa che non è solo Toti ad avere bisogno di una carta geografica dettagliata della Liguria.” continua la Albano, “per quanto riguarda i gamberoni di Sanremo, auspico che presto le associazioni di categoria riprendano il discorso di una certificazione IGP (attualmente i gamberoni viola o rossi di Sanremo hanno solo la De.Co.) in modo da promuovere, ma soprattutto difendere in modo più efficace questo prodotto, specie in sede europea.
E’ poi paradossale che la Salvatore non sia a conoscenza dell’interrogazione e relativa risposta, del collega di partito On. Silvia Benedetti, svolta il 12 febbraio, che allego in calce, insieme agli stenografici delle interrogazioni svolte dell’On, Luca Pastorino (risposta data il 4 febbraio) e alla mia (risposta data il 5 febbraio).
Quanto all’amministrazione regionale sono lieta che, a quasi un mese di distanza dall’episodio, abbiano mandato una richiesta formale di delucidazioni in merito” conclude la Albano.


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