“Obiettivo della nostra indagine é accertare le responsabilità rispetto a quanto accaduto, perché è inaccettabile per una democrazia compiuta continuare a registrare infortuni e morti sul lavoro. Le diverse norme relative alla sicurezza delle attività estrattive e i diversi soggetti competenti determinano un quadro confuso dove si intrecciano, addirittura, un regio decreto del 1927 con le competenze del Mise, della Regione e del Comune. Appare importante illuminare in tempo breve, in base alle nostre competenze e rispettando il ruolo della magistratura che sta indagando, quali siano le cause che possono aver determinato l’incidente del 14 aprile per poter garantire la sicurezza dei lavoratori che continuano ad essere impegnati in questa cava. Non rispetto delle norme, responsabilità individuali, mancata formazione e dotazione di protezione, esigenze di accelerare la produzione: le cause possono essere molteplici ma vanno individuate. Per questo abbiamo chiesto alle autorità locali, alla Asl, alla Procura e alla Prefettura di Massa Carrara copia di tutta la documentazione al momento a disposizione”. Lo afferma Camilla Fabbri, presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato, al termine del sopralluogo svolto oggi presso la cava di Carrara dove lo scorso 14 aprile sono morti due operai. Alla visita hanno preso parte anche i senatori Daniele Borioli (Pd) e Sara Paglini (M5s).
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