La Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, riunitasi oggi al Senato, ha votato favorevolmente la richiesta, avanzata dalla presidente Camilla Fabbri, di istituire un fascicolo di indagine sulla morte di Paola Clemente, bracciante deceduta mentre lavorava alla acinellatura dell’uva nelle campagne di Andria. Spiega la senatrice del Pd, Fabbri: ‘Si tratta di un atto doveroso verso la famiglia di Paola Clemente e le famiglie dei tredici lavoratori deceduti, solo questa estate, nella campagne italiane. Vogliamo indagare le ragioni economiche, sociali, lavorative che portano allo sfruttamento di lavoratori disposti, per pochi euro l’ora, a rischiare la vita. Non si tratta di accertare le sole responsabilità individuali, ma di analizzare e comprendere le distorsioni del mercato del lavoro e le soluzioni, immediatamente realizzabili, per evitare il ripetersi di fatti così gravi. Il caporalato, infatti, ci riporta ad una economia, non solo agricola, di tipo bracciantile ottocentesco, di cui il nostro Paese non può certo andare orgoglioso. L’analisi del caporalato in agricoltura e in edilizia abbraccia delle soluzioni che riguardano i contratti di lavoro e il giusto salario minimo, il controllo del territorio, lo sfruttamento del lavoro nero e di quello solo apparentemente regolare, oltre che le responsabilità delle imprese che traggono profitto dalla violazione dei diritti umani fondamentali’.

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