‘Abbiamo cercato di chiarire il ruolo svolto dalle agenzie interinali nel reclutamento dei lavoratori, quello delle società di trasporto degli ‘stagionali’ e, infine, quello delle aziende agricole. Sono emerse contraddizioni che impongo un supplemento di indagine rispetto a fatti che appaiono gravi. Per questo audiremo, nelle prossime settimane, anche l’azienda Ortofrutta Meridionale di Corato e la società di trasporto di proprietà di Ciro Grassi, sul cui pullman viaggiava la signora Clemente’. Lo afferma la presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, Camilla Fabbri, dopo le audizioni del segretario generale Flai Cgil Puglia, Giuseppe Deleonardis, e dei responsabili delle società Quanta e Inforgroup, nell’ambito dell’indagine aperta dopo la morte della bracciante Paola Clemente. ‘Sul tema del caporalato – continua Fabbri- è apprezzabile l’azione del Governo, in particolare gli emendamenti alle misure di prevenzione antimafia, perché l’inasprimento delle pene accessorie e l’estensione delle sanzioni amministrative servono a reprimere il reato. Ancora più importanti, però, sono gli strumenti di controllo per prevenirlo e accertare le responsabilità. Il rischio – spiega- è che la gravità delle misure diventi soltanto formale. Il caporalato riguarda soprattutto il settore dell’ agricoltura e dell’edilizia, dove l’accertamento presuppone un controllo capillare del territorio, un intervento ispettivo mirato con dati incrociati sulle singole ditte. La prevenzione del reato -conclude- potrà avvenire in modo compiuto solo quando si verificherà la piena trasparenza dell’intermediazione di manodopera’.
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