‘L’obiettivo è la riconversione di aree artigianali dismesse e parzialmente dismesse, favorendo sviluppo economico e tutela ambientale. Ex opifici che potranno essere riconvertiti in siti produttivi ma anche abitativi e turistico-commerciali, con alcune clausole come l’obbligo di prevedere edilizia residenziale sociale e il 20% di servizi pubblici’. Lo afferma Camilla Fabbri, senatrice del Pd, componente della Commissione Industria e presidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, in merito al ddl da lei presentato ‘Misure per favorire la riconversione e la riqualificazione delle aree industriali dismesse’.
Spiega Fabbri: ‘Secondo Confindustria, che oggi in Commissione si è detta estremamente favorevole, si stima un valore complessivo delle bonifiche pari a 30 miliardi di euro, con 415 mila potenziali posti di lavoro in tutto il paese. Si garantisce – spiega Fabbri- riconversione, occupazione, sviluppo, tutela ambientale con bonifiche e non consumo di suolo. Il ddl prevede un fondo di rotazione presso il Mise di 150 milioni di euro e il meccanismo è quello di cofinanziamento con le Regioni che, sentiti i comuni interessati, individueranno aree e progetti. L’auspicio è che il fondo possa aumentare e che si crei un meccanismo virtuoso anche con soggetti privati. Ci impegneremo affinché, terminato il ciclo di audizioni, il provvedimento possa arrivare in Aula già a settembre ed essere approvato entro l’anno’.
Spiega Fabbri: ‘Secondo Confindustria, che oggi in Commissione si è detta estremamente favorevole, si stima un valore complessivo delle bonifiche pari a 30 miliardi di euro, con 415 mila potenziali posti di lavoro in tutto il paese. Si garantisce – spiega Fabbri- riconversione, occupazione, sviluppo, tutela ambientale con bonifiche e non consumo di suolo. Il ddl prevede un fondo di rotazione presso il Mise di 150 milioni di euro e il meccanismo è quello di cofinanziamento con le Regioni che, sentiti i comuni interessati, individueranno aree e progetti. L’auspicio è che il fondo possa aumentare e che si crei un meccanismo virtuoso anche con soggetti privati. Ci impegneremo affinché, terminato il ciclo di audizioni, il provvedimento possa arrivare in Aula già a settembre ed essere approvato entro l’anno’.