‘Nel piano, che riguarda 17 misure operative per evitare che i rifugiati e migranti ‘siano abbandonati alla loro sorte sotto la pioggia ed il freddo’, si pone l’imperativo doveroso di garantire la vivibilità anche in strutture temporanee, come gli immobili militari dismessi, con l’assistenza sanitaria, cibo, acqua e servizi igienico-sanitari. In questo senso – continua Fasiolo – ho molto apprezzato la disponibilità del ministro della Difesa che ha messo a disposizione dell’accoglienza dei migranti una dozzina di siti militari. Questo sarà molto importante soprattutto per le aree confinarie, che da mesi vivono una situazione a volte estrema. Sta al Ministero degli Interni fare una specifica richiesta e assumere le necessarie scelte, funzionali alle esigenze del territorio e alle esigenze di propria competenza. Agli Interni, dunque, va ricondotto il compito decisionale. Il Ministro Pinotti si è dichiarato comunque disponibile a mettere a disposizione ulteriori immobili militari’, in special modo in Friuli Venezia Giulia, dove l’allerta è massima. La velocizzazione dei processi di sdemanializzazione è fondamentale. E’ necessario anche mettere in campo percorsi rapidi per la destinazione d’uso accoglienza e per il riallestimento delle caserme dismesse in condizioni accettabili allo scopo di far fronte alla sempre più pressante richiesta di centri di prima accoglienza. Naturalmente tutto questo – conclude Fasiolo – deve andare di pari passo con l’incremento dei supporti di emergenza alle frontiere, con un maggiore lavoro di sinergia con le Regioni e con la ridistribuzione dei migranti tra i Paesi dell’Unione’.
‘Bisogna far fronte non solo a un flusso migratorio ma anche a un sommovimento complesso e profondo del sud est del mondo. Anche il presidente Junker ha rivendicato la necessità di rispondere agli accordi ineludibili della Convenzione di Ginevra a difesa dei diritti umani che devono essere salvaguardati per evitare una tragedia umana’. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Fasiolo a margine dell’audizione al comitato Schengen del ministro Pinotti.