‘I lavoratori autonomi che fanno anche i volontari del soccorso alpino e speleologico dovranno pagare 16 euro di imposta di bollo ogni volta che richiedono al ministero l’indennità per l’astensione dal lavoro, alla quale hanno diritto per legge. Si tratta di una misura assurda e per questo chiedo un intervento ai ministeri del Lavoro e delle Finanze, con un’interrogazione’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero.

‘I volontari del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) – spiega Favero – che svolgono lavoro dipendente hanno diritto di astenersi dal lavoro quando partecipano alle missioni di soccorso, mentre i lavoratori autonomi hanno diritto ad un’indennità per il mancato reddito. Per ottenerla, devono farne richiesta al ministero del lavoro. Finora a questa richiesta è stata applicata l’imposta di bollo di 2 euro. Ma l’Agenzia delle entrate, interpellata da alcuni uffici territoriali del ministero del Lavoro, ha chiarito che in realtà si tratta di istanze alle quali va applicata l’imposta di bollo di 16 euro a pagina, e non di semplici documenti di accredito o addebito, ai quali si applica l’imposta di 2 euro. Dal momento che si tratta di volontariato con un alto valore sociale e civile, tutelato dalla Costituzione, e che all’indennità è applicata anche la ritenuta di acconto del 20%, l’ulteriore imposta di 16 euro appare un balzello burocratico davvero eccessivo, che va rimosso. E’ proprio vero che di burocrazia questo Paese può morire. Perciò chiedo – conclude Favero – un intervento del governo’.

Ne Parlano