‘Le infrastrutture tradizionali, penso per esempio a quelle autostradali e ferroviarie, sono fondamentali e per questo vanno potenziate e migliorate. Ma credo che lo sviluppo e il futuro del Paese, anche in Regioni avanzate come il Piemonte, dipenda soprattutto dall’investimento nella banda larga e nell’Internet superveloce. Anche il Nord Italia, grandi città a parte, sconta infatti un ritardo non più tollerabile: come al solito Renzi ha colpito nel segno, puntando su una priorità assoluta come il piano strategico per la fibra ottica, che finanzierà con 6,5 miliardi di qui al 2020, per raggiungere l’85% degli italiani’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretario della Commissione Lavoro, eletta in Piemonte.
‘Il quotidiano la Stampa – prosegue Nicoletta Favero – ha denunciato come in Piemonte, nonostante il finanziamento e l’impegno della Regione, l’autostrada di Internet superveloce sia inutilizzata o inattiva per l’80%. Il problema è duplice: da un lato l’alto costo di connessione per le imprese e le famiglie, che aumenta ed è spesso insostenibile nei territori decentrati, dall’altro l’assenza di competitività tra operatori proprio in periferia. A questo si aggiunge un gap culturale, che andrebbe colmato, per la diffusione dell’utilizzo delle tecnologie anche tra gli anziani e anche per i servizi al cittadino, in analogia con quanto avviene in altri paesi europei. Anche a questo il governo Renzi sta lavorando, con i progetti di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Si tratta di diffondere la consapevolezza che siamo indietro rispetto all’Europa e che è necessario colmare nei prossimi anni un grande divario, perché tutto si farà via web: dal lavoro, allo shopping, all’interlocuzione col Comune e con la scuola, alle stesse relazioni con gli altri’.
‘Il quotidiano la Stampa – prosegue Nicoletta Favero – ha denunciato come in Piemonte, nonostante il finanziamento e l’impegno della Regione, l’autostrada di Internet superveloce sia inutilizzata o inattiva per l’80%. Il problema è duplice: da un lato l’alto costo di connessione per le imprese e le famiglie, che aumenta ed è spesso insostenibile nei territori decentrati, dall’altro l’assenza di competitività tra operatori proprio in periferia. A questo si aggiunge un gap culturale, che andrebbe colmato, per la diffusione dell’utilizzo delle tecnologie anche tra gli anziani e anche per i servizi al cittadino, in analogia con quanto avviene in altri paesi europei. Anche a questo il governo Renzi sta lavorando, con i progetti di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Si tratta di diffondere la consapevolezza che siamo indietro rispetto all’Europa e che è necessario colmare nei prossimi anni un grande divario, perché tutto si farà via web: dal lavoro, allo shopping, all’interlocuzione col Comune e con la scuola, alle stesse relazioni con gli altri’.