“Rinunciare all’ostruzionismo rappresentato  da migliaia di emendamenti e nel contempo ritirare gli emendamenti permissivi sarebbe segno di maturità del Parlamento che dovrebbe uniformarsi alla maturità del Paese”. Lo dichiara la senatrice del Pd Nicoletta Favero.
“Si permetterebbe così il confronto parlamentare sugli emendamenti al Ddl sulle Unioni Civili – spiega – che sono contrari all’adozione e, di conseguenza alla maternità surrogata, tenuto conto che la discussione  non si è  svolta in commissione dove alcuni senatori del Pd avevano depositato emendamenti su tale argomento e, con coerenza e trasparenz , avevano sempre ribadito la loro posizione”.
“Sì alle Unioni Civili – aggiunge – istituto che offre a una coppia dello stesso sesso diritti di successione, reversibilità e sanitari ma non si è d’ accordo con quanto affermato all’articolo 5,  strumento giuridico che, costruito cos , permette al genitore omosessaule che è ricorso alla maternità surrogata in un altro paese,  di adottare il figlio sdoganando la pratica dell’utero in affitto, che in Italia è vietata”.
“Come donna – conclude Favero – sono cresciuta in un’epoca in cui abbiamo acquisito una serie di diritti ma rischiamo di retrocedere e di mortificare tanta fatica perché  se è vero che il  corpo di qualsiasi esser umano è indisponibile al commercio  allora il grembo di una donna non può e non deve essere affittato.  Sanzionare quindi anche chi ricorre all’estero a tale pratica e unire le forze perché nessuna donna nel mondo  affitti il proprio ventre . Si dovrà inoltre procedere ad una indifferibile revisione della legge n. 184 datata 1983: adozioni speciali ed ordinarie, affidamenti, tutele, curatele, amministrazioni di sostegno che in 33 anni hanno subito cambiamenti in una società in rapido divenire”.


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