‘Una moschea a Firenze, l’argomento torna in scena, una discussione che in città ritorna da anni, e che non ha mai trovato soluzione, costringendo i musulmani ad auto-organizzarsi per pregare, ma che oggi è quanto mai attuale nel momento storico e politico che viviamo, con da un lato la Lega di Salvini, che quotidianamente soffia sul fuoco del razzismo e della xenofobia, e dall’altro la necessità, sempre più evidente, di riconoscere e costruire rapporti con l’Islam europeo e moderato che già vive nelle nostre comunità e va coinvolto ancora di più, in una strategia di integrazione e prevenzione, in cui sarebbe alleato fondamentale’.
Lo dichiara in una nota la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, che aggiunge:
‘Per gli 11.000 membri della comunità islamica fiorentina, finalmente, sembra essere a portata di mano il sogno di avere una Moschea, anche grazie al rinnovato impegno per la sua realizzazione da parte del Sindaco Dario Nardella e della Giunta. Non mancano ovviamente le polemiche: alla destra che chiede il referendum, il sindaco ha risposto che ‘non è mai stato fatto un referendum per aprire una chiesa o un luogo di culto, altrimenti lo dovremmo fare con ebrei, copti, ortodossi, cristiani’. Una posizione chiara e coraggiosa, che con orgoglio porta avanti una storia fiorentina fatta di integrazione e dialogo interreligioso, in grado di mostrare al Paese che la chiusura e l’intolleranza si combattono con la laicità delle istituzioni e l’apertura al dialogo’.
‘Realizzare la Moschea – conclude Valeria Fedeli – vuol dire dare finalmente un luogo di culto dignitoso ai tanti musulmani che abitano qui, dargli cittadinanza, evitare che si riuniscano nei garage, riconoscere a questa comunità il diritto alla propria identità e gli strumenti per un controllo sociale che meglio di altri possono esercitare. È un investimento importante per il sindaco Nardella, che mostra coraggio in un momento del genere, e che adesso deve trovare dietro di se il PD tutto a sostegno di una scelta di civiltà che mi auguro sappia portare in fondo, malgrado il becero vociare di chi è sempre pronto a rivendicare i valori nazionali purché non siano rispetto e tolleranza. Per noi, invece, vengono prima di tutto’.

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