Quel che sta accadendo a Gaza è uno scontro che non ha più alcun senso, non può avere senso neanche per chi ne condivide le cause dell’una o dell’altra parte, e non si può più neanche chiamarla guerra, perché infierire su civili e bimbi inermi, fa parte di un linguaggio diverso persino da quello delle armi. Se anche oggi sono stati uccisi altri 9 bimbi, allora è assurdo parlare ancora di una ‘guerra giusta’, perché vuol dire che lì nessuno è al sicuro e in nessun luogo. L’Italia, che per costituzione ripudia la guerra, è giusto che intensifichi in maniera immediata e concreta la promozione delle iniziative internazionali che mettano fine allo scempio in corso. Il sostegno al nostro governo, nel rilanciare almeno una tregua immediata, dovrà coincidere con una forte mobilitazione politica che sostenga gli interventi umanitari, perché le azioni dei missili preparano solamente altri nuovi anni di odio e violenze.

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