“La scomparsa di Virginio Rognoni ci priva di una grande personalità, di una figura centrale nella storia della nostra Repubblica, di un uomo che ha fatto crescere la nostra democrazia. Tra i padri fondatori del Pd non ha mai smesso di sostenere il nostro partito e fino alla fine ci ha sostenuto con lucidità e forza. Quando fui eletto segretario provinciale del partito di Pavia nel 2009 lo andai a trovare e lui mi incoraggiò, ricordandomi che un dirigente politico, per svolgere bene la sua funzione “deve tenere in una mano un libro e nell’altra un quotidiano”: studio e attualità, sempre.
Ho avuto l’onore di sentirlo l’ultima volta domenica sera.Le forze non gli permettevano di essere presente ad una iniziativa elettorale a Certosa di Pavia il giorno dopo, a cui sarebbe intervenuto insieme a me Stefano Bonaccini, quindi mi ha telefonato per chiedermi di salutare il Presidente Bonaccini e di spronarlo a non mollare fino al 25 perché “c’è la destra da battere”.Pavia e l’Italia perdono un grande uomo. Ai suoi familiari le mie più sentite condoglianze”, conclude Alan Ferrari, vice presidente vicario dei Senatori del Partito Democratico.

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