L’obiettivo di questo ddl è quello di ridurre i tempi minimi necessari ed obbligatori di separazione prima di poter presentare la domanda di divorzio.
Nella scelta del tempo si valorizzano la libertà e la responsabilità delle parti, delle persone. Il legislatore deve prendere atto di questo e porsi oggi questa semplice domanda: i tempi lunghi per arrivare dalla separazione al divorzio servono a favorire la riconciliazione, a ricomporre il conflitto? Aiutano la famiglia?
Non voglio addentrarmi nei numeri come qualcun altro ha fatto: Mi limito semplicemente ad osservare il seguente dato: su circa 93.787 separazioni proposte nel 2012, solo 5499 si sono chiuse con una riconciliazione, con una percentuale del 5 per cento. I dati ci dicono che i tempi lunghi non aiutano la famiglia. Il tempo vuoto che intercorre tra una separazione e un divorzio è un periodo di tempo pieno di paura, di incertezza, di ricatti, di avvocati che costano. È un tempo che non consente alle persone di scegliere di cambiare vita, di aprire un nuovo progetto di vita anche affettivo. Sono blocchi traumatici e più il tempo è lungo più esso può essere riempito dai fantasmi del fallimento. Ecco perché si è deciso di ridurre i tempi. Ecco perché si è stabilito che l’originario termine venga ulteriormente ridotto a sei mesi in caso di separazione consensuale e a 12 mesi in caso di separazione giudiziale. In questo modo si mette al centro la libertà e la responsabilità dei coniugi.
I cittadini hanno diritto o meno di vivere con pienezza e libertà la loro vita matrimoniale, nonché la fine del loro rapporto matrimoniale.
In commissione Giustizia avevamo introdotto il cosiddetto ‘divorzio diretto’, senza separazione. Non si trattava di un divorzio ‘stile Las Vegas’. Si trattava di un rimedio giurisdizionale, con tutte le garanzie dovute, che costituiva un’alternativa agli altri procedimenti introdotti dalla negoziazione assistita.
Tuttavia la discussione che ha avuto luogo in Aula ha evidenziato da parte di molti la necessità di un’ulteriore pausa di riflessione. Sono stati manifestati dubbi, ma non solo: è stato rappresentato il pericolo che il mantenimento del divorzio diretto, fosse di ostacolo alla rapida approvazione della legge sul divorzio breve.
Questo è il solo motivo per cui il Pd ha proposto e votato lo stralcio di questo tema dal provvedimento. Ora ci auguriamo che possa iniziare presto il percorso del disegno di legge sul divorzio diretto. Il risultato più importante, oggi, è la riduzione dei tempi di separazione necessaria.

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