“I cambiamenti alla normativa sul superbonus dal decreto legge ‘Aiuti Quater’ avranno un impatto catastrofico sul sistema economico e sociale”. A dirlo è il senatore del Pd Michele FINA. “E’ assolutamente prioritario intervenire. Il Governo appare sin dalle prime scelte schizofrenico, visto che da un lato dichiara la propria vicinanza a imprese e famiglie mentre dall’altro, in primo luogo attraverso le gli interventi sul superbonus, compie scelte drammatiche, che se non corrette al più presto genereranno disagi, fallimenti di aziende e cancellazione di posti di lavoro. Per questo- aggiunge FINA- ho elaborato una serie di proposte di modifica, contenute in emendamenti, sulle quali auspico la necessaria convergenza e la conseguente approvazione nell’ambito dei lavori parlamentari di conversione del decreto. Ne beneficerebbe in modo sensibile anche il sistema economico abruzzese. In Abruzzo il superbonus per la riqualificazione degli edifici ha prodotto e produce numeri molto importanti. Il monitoraggio di Enea – continua FINA -, aggiornato al 31 ottobre scorso, conta 9.555 asseverazioni con lavori realizzati pari a 664,1 milioni di euro per condomini, 410,5 di euro per edifici unifamiliari e 146,3 milioni di euro per unità immobiliari funzionalmente indipendenti (appartamento con ingresso autonomo). Senza un intervento immediato questo grande mercato che genera reddito e lavoro rischia di essere travolto dal fallimento di imprese e gravi contenziosi”.

“Negli emendamenti che ho elaborato- continua il senatore del Pd Michele FINA- figurano: l’ulteriore allungamento della proroga prevista al 31 marzo 2023 dal decreto al 30 giugno 2023 per gli edifici unifamiliari; l’abrogazione del taglio dal 110 al 90 e il mantenimento della misura come previsto fino al 31 dicembre 2023, o in subordine lo spostamento del termine del 25 novembre al 1° gennaio 2023 per la presentazione della Cilas ovvero della delibera assembleare per continuare a beneficiare del bonus nell’entità attuale, al 110 per cento, visto che la scadenza fissata al 25 novembre è troppo ravvicinata, di fatto impraticabile, e getta nella confusione totale imprese, tecnici e professionisti che giorni tentano di trovare una strada per non perdere il beneficio; lo sblocco immediato dei crediti attraverso un canale di credito di Cassa depositi e prestiti; l’introduzione di una norma che consenta ad imprese e professionisti la compensazione tra crediti di imposta giacenti sul cassetto fiscale e gli oneri fiscali e contributivi visto che, – conclude FINA – è controproducente la misura stabilita dal Governo che attraverso il decreto dà la possibilità di recuperare i crediti in dieci anni, che sono troppi per garantire la sostenibilità FINAnziaria delle operazioni ed evitare il fallimento di migliaia di aziende”.


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