A 45 anni dall’uccisione da parte di Prima Linea il ricordo del giudice Alessandrini.
“Una vita dedicata alla ricerca della verità, con un impegno senza riserve in alcune tra le inchieste giudiziarie più complesse e delicate nella storia della Repubblica”. Così il senatore del Pd Michele Fina, a 45 anni dalla scomparsa del giudice Emilio Alessandrini, ne ha ricordato la figura e l’operato intervenendo nell’aula di palazzo Madama. “Un magistrato giovanissimo, ha sottolineato Fina, impegnato con dedizione e rigore in un lavoro delicato per svelare le trame eversive della destra e la verità sulla strage di Piazza Fontana”.

“Una figura importante in anni difficilissimi, ha aggiunto il senatore abruzzese, una persona dedita alla ricerca della verità il cui impegno spingeva una persona come Walter Tobagi a descriverlo così: ‘Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che si lascia copiare i compiti; sarà per il rigore che dimostra nelle sue inchieste. Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare, perché non combina sciocchezze’ “.

Il senatore Fina ha concluso poi il suo ricordo rivolgendo un abbraccio alla famiglia di Alessandrini ed esprimendo “gratitudine e riconoscenza a chi in questi giorni ha doverosamente promosso il ricordo del giudice. Grazie al Comune di Milano, al sindaco Sala, al Comune di Pescara e al Consiglio superiore della Magistratura per tutte le iniziative di doverosa commemorazione”.


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