«La proposta di Renzi è tardiva».
La commissione sull’Italicum è inutile, senatore Federico Fornaro?
«Dialogare è positivo, il problema sono i tempi. A luglio presentando il Mattarellum 2.0 chiedemmo al Pd di prendere un`iniziativa per modificare l`Italicum prima del referendum. Ma non si è voluto farlo».
Voi bersaniani voterete No?
«Il tempo è scaduto. L`impianto complessivo delle riforme non può che determinare un comportamento differente rispetto a quello che la minoranza tenne in Aula sulla Costituzione, con senso di responsabilità e spirito unitario».
Come spiegherete il No al referendum, quando in Aula avete votato Sì?
«Alla Camera votammo le riforme con un documento in cui si riteneva indispensabile un cambio dell`Italicum. La modifica è stata furbescamente annunciata, ma è inesistente».
Perché non vi fidate della commissione Guerini?
«Renzi in direzione non ha chiarito gli obiettivi. Vogliono arrivare a una proposta unitaria del Pd, oppure è una delegazione per ascoltare le altre forze parlamentari?».
E di Cuperlo, lei si fida?
«Saprà tenere la barra dritta e non sbanderà sulle questioni per noi irrinunciabili, turno unico con premio di maggioranza e
collegi uninominali».
Per Renzi avete la sindrome di Bubka, il campione di salto con l`asta.
«La responsabilità di non aver lavorato a un accordo unitario è tutta sua. La proposta dí legge elettorale sul nuovo Senato, a mia prima firma, è del 20 gennaio. Perché aspettare così tanto?».
L`altro firmatario della proposta è Chiti, che però vota Sì. Renzi punta a dividere la minoranza?
«Viene il dubbio che Renzi, più che l`unità del Pd, abbia a cuore i sondaggi che danno il No in lieve vantaggio. E i voti della
sinistra dem sono determinanti».