‘Siamo assolutamente d’accordo sulla urgenza di una riforma del canone con l’obiettivo di pagare tutti per pagare meno. L’emendamento soppressivo di ieri non riguardava il merito ma ribadiva una questione di metodo in riferimento a un corretto rapporto Parlamento-Governo. Una delega troppo generica, infatti, è equivalente a una delega in bianco all’Esecutivo, non prevista dalla Costituzione, come abbiamo evidenziato a più riprese in commissione, nel gruppo del Pd e in aula. E’ troppo fresca in molti di noi la ferita e il ricordo di quanto è accaduto recentemente nella stesura dei decreti attuativi del Jobs Act, quando il Governo è intervenuto sui licenziamenti collettivi, una materia non presente nella legge delega’. Lo scrive in una nota il senatore della minoranza Pd, Federico Fornaro.

‘Prima del voto sull’emendamento abbiamo chiesto, senza fortuna, al Governo e al relatore un accantonamento per cercare una riformulazione condivisa del testo. Rimane comunque la sensazione che questa riforma della governance della Rai sia stata una occasione mancata per separare per davvero il potere di indirizzo e controllo dalla gestione quotidiana dell’azienda. Un obiettivo – conclude Fornaro – che invece sarebbe stato raggiunto se il Governo avesse avuto più coraggio e più determinazione riformista con l’adozione del sistema duale (Consiglio di Sorveglianza e Consiglio di Gestione), proposto in un disegno di legge a mia prima firma’.