“Il Garante per gli scioperi deve applicare la legge. Non è che possano esistere dei metri di giudizio diversi. Tutto il resto sono valutazioni politiche che con lo specifico delle prescrizioni del Garante non c`entrano niente”. Lo dice, parlando col Foglio, la senatrice Anna Maria Furlan. Eletta tra le file del Pd, Furlan le questioni sindacali le conosce a menadito, avendo ricoperto il ruolo di segretario generale della Cisl dal 2014 al 2021. Negli ultimi giorni s`è tornato a parlare dello scontro in atto tra Cgil e Uil e il Garante per gli scioperi, che ha chiesto alle due sigle di cancellare le mobilitazioni in settori come sanità e giustizia, All`appello Landini e Bombardieri hanno risposto picche, ancora ieri. “C`è una legge che stabilisce alcune regole che valgono per i servizi essenziali. E io dico solo che la legge va applicata e va rispettata”, argomenta Furlan. Che però vuole tenersi al di fuori della polemica politica. “La valutazione sulla proclamazione di uno sciopero è una questione esclusivamente di politica sindacale. La legge di Bilancio credo sia carente e nociva in tantissime componenti. Nel finanziamento alla sanità si è scelto di tornare indietro, sulla pubblica amministrazione non si riesce nemmeno a sostituire chi va in pensione. Alcune valutazioni critiche credono che siano comuni a tutte le sigle sindacali, penso al taglio scellerato del fondo sull`automotive o del fondo che serve a finanziare i comuni italiani. La differenza sta negli strumenti che si adoperano per arrivare a un certo risultato, Ma quelle sono valutazioni autonome del sindacato che vanno rispettate”. Eppure nell`avvicinamento progressivo al 29 novembre, soprattutto il leader della Cgil Maurizio Landini, è sembrato alzare oltremodo i toni dello scontro politico. Perlomeno lo ha fatto quando ha incitato alla “rivolta sociale”. “Io avrei usato altri termini, fa parte del linguaggio di ciascuno di noi. Avrei parlato di mobilitazione sociale”, ragiona allora Furlan. “Eppure ci tengo a dire che, a livello di toni esagerati, siamo un paese in cui dovrebbero essere molti altri i soggetti che si impegnano a usare parole diverse, a partire da chi ha incarichi istituzionali”. Secondo la senatrice Furlan, a ogni modo, l`importante è arrivare a contestare questa manovra nei contenuti, perché in svariate specifiche, è la sua valutazione, non funziona affatto, “Non investe sul lavoro. peraltro sempre più precarizzato dagli interventi legislativi di questo Governo. Non investe sulla crescita e sull`industria, né sulla scuola o sulla ricerca. Taglia drasticamente gli investimenti sulla sanità, riportando il rapporto sul Pil al 6 per cento”.


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