“Il Governo chiede ulteriore tempo e la seduta della commissione viene nuovamente rinviata.
Stupiscono e preoccupano questi ripetuti rinvii dei lavori della commissione, tanto più se si considera che il Governo ha dichiarato ieri lo stato di emergenza.
Vogliamo sperare che le difficoltà del Governo nel depositare gli emendamenti annunciati da giorni, originino dalla consapevolezza che la strada della demagogia non porta da nessuna parte e che il decreto Cutro deve quindi essere modificato in profondità. Al di la dei pur evidenti dubbi di legittimità costituzionale – per contrato con l’art. 10 della nostra Costituzione (che, giova forse ricordare, riconosce allo “straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, il diritto di asilo nel territorio della Repubblica”) – risulta ad esempio difficile comprendere quale sarebbe il vantaggio per il nostro Paese e i nostri concittadini dal restringere la protezione speciale e dall’aumentare così il numero di presenze irregolari e/o il contenzioso. Così come risulta difficile da comprendere quali sarebbero i vantaggi dall’inasprire le pene e al tempo stesso investire in nuovi CPR anziché introdurre nuove e innovative forme di ingresso legale, per ragioni di lavoro, sull’esempio di quanto avviene in altri Paesi come la Germania che pure non sembrano avere i problemi di calo demografico che ha il nostro Paese”. Così Andrea Giorgis, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, a nome dei membri dem della commissione dopo il nuovo rinvio dei lavori.