Il Pd chiederà di svolgere delle
audizioni sui quattro emendamenti del governo che hanno
riscritto la riforma sul premierato rispetto al primo ddl su cui
sono stati ascoltati i costituzionalisti. Lo ha detto il
capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali del
Senato Andrea Giorgis, al termine della seduta della
Commissione.
“Una novità positiva – ha detto Giorgis commentando le parole
del presidente e relatore Alberto Balboni – è che la maggioranza
è disponibile a discutere nel merito le perplessità e le
critiche che sono state avanzate, seguendo il metodo che fu
adottato per l’Autonomia differenziata. Se è così noi dobbiamo
richiamare gli esperti, e chiedere loro che giudizio danno degli
emendamenti che il governo ha presentato, cioè della riforma
numero due. Perché questa riforma è stata riscritta dal governo
attraverso quattro emendamenti”.
“Siccome su 52 auditi, 49 hanno detto che questa riforma è un
disastro – ha proseguito Giorgis – e che arrecherebbe solo un
danno alla partecipazione e alla stabilità dei governi,
possiamo, come facemmo per l’Autonomia differenziata,
riascoltarli e sentire da loro se queste modifiche hanno risolto
i problemi che loro hanno evidenziato, o se invece li hanno
ulteriormente aggravati? A partire dalla settimana prossima
chiederemo che ci sia una calendarizzazione che veda possibile
entrare nel merito e ascoltare anche dalla maggioranza qualche
considerazione sul perché l’elezione diretta del presidente del
Consiglio, l’elezione del Parlamento per trascinamento, e le
altre disposizioni che caratterizzano questa proposta
risolverebbero i problemi che caratterizzano la nostra
democrazia. Noi siamo ancora in attesa che ci sia un intervento
di merito che spieghi come questa riforma renderebbe questa
democrazia più partecipata e più stabile”.
Tra le criticità del ddl Casellati, ha aggiunto Giorgis, vi è
il fatto che la riforma “renderebbe il presidente della
Repubblica nella disponibilità del presidente del Consiglio”.


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