“La scelta della maggioranza di contingentare i tempi di discussione in Aula del ddl di riforma della giustizia è irragionevole e controproducente. Stiamo infatti parlando di una riforma costituzionale che fino ad oggi non siamo riusciti a discutere come andrebbe discussa una riforma costituzionale e cioé avanzando proposte, evidenziando criticità, approvando insieme, maggioranza e opposizione, una riforma che apporti un qualche beneficio ai cittadini. Alla maggioranza diciamo di fermarsi e di confrontarsi con le opposizioni per approvare insieme una vera riforma della giustizia che faccia bene al Paese”. Lo ha detto in Aula il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali.
“Per due mesi – ha continuato Giorgis – abbiamo cercato di convincere i senatori di maggioranza a prendere la parola in Commissione su questa riforma che dovrebbe, non si sa come, rendere i processi più rapidi e la giustizia più efficiente. Non si sa infatti come la separazione netta tra i pubblici ministeri e la magistratura giudicante dovrebbe migliorare la qualità del servizio della giustizia. Noi avremmo voluto e vorremmo discutere nel merito, individuare soluzioni come quelle che noi abbiamo proposto per rafforzare la cultura della giurisdizione, assicurare maggiori garanzie, fare in modo che la funzione della giurisdizione sia svolta con equilibrio e nel principio di presunzione d’innocenza. Adesso scopriamo che, invece di aprire un vero confronto in Aula, come avremmo voluto, la maggioranza decide di contingentare i tempi. Eppure il tempo ci sarebbe e ci sarebbero altri provvedimenti di cui occuparsi: molti decreti in scadenza, riforme necessarie come quella della disciplina del fine vita. Con il canguro e il contingentamento dei tempi non si sta facendo un buon servizio al Paese e neanche alla giustizia, si sta approvando una riforma contro la giurisdizione e contro la magistratura”.