“Siamo giunti al 56esimo decreto legge, in questo anno e mezzo di legislatura abbiamo solo convertito decreti legge. Che questo sia contrario ai limiti che la Costituzione prevede, contrario alla consolidata giurisprudenza della Corte e contrario ai ripetuti moniti di diversi Presidenti della Repubblica è cosa nota. Ma che sia cosa nota non significa che sia una pratica alla quale dobbiamo rassegnarci. E’ un piano inclinato che in questa legislatura ha toccato un fondo che nessuno immaginava. Questo abuso della decretazione non viola solo e tanto le prerogative dell’opposizione, ma quelle del parlamento nel suo insieme, a partire da quelle dalla maggioranza, e quindi danneggia in ultima analisi i cittadini”. Lo ha detto in Aula il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali. “Questo decreto – ha proseguito Giorgis – doveva solo indicare la data delle elezioni, tocca invece anche il tema dei limiti ai mandati e quello dell’equilibrio all’interno degli enti locali tra le assemblee elettive e i sindaci, un articolo rimuove ogni limite ai mandati per i sindaci nei comuni al di sotto dei 5000 abitanti. Questa disposizione solleva più di un dubbio di legittimità, ma non perché l’opposizione per partito preso sia indotta a evocare la Costituzione e la Corte, ma perché i limiti alla maggioranza sono posti a tutela di tutti i cittadini. Questi limiti non sono contro qualcuno, ma nell’interesse di tutti. Il centrodestra provi a liberarsi dall’insofferenza al rispetto di qualche limite: in una democrazia liberale la maggioranza non può tutto, incontra dei limiti. Ma è possibile riuscire a discutere di come far meglio funzionare le amministrazioni locali, aprire un confronto serio che guardi alle virtù e ai limiti dell’attuale legge e farlo nell’interesse generale del Paese e dei cittadini e non avendo come unico obiettivo determinare le sorti dell’uno o dell’altro? Noi ce l’abbiamo messa tutta, ma questa maggioranza ha respinto persino un ordine del giorno che si limitava a dire discutiamo. Si limitano a regolare i rapporti di forza all’interno della maggioranza”.


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