“Ieri qualche segnale di resipiscenza nella riformulazione dell’emendamento Gasparri sulla protezione speciale c’è stato. La maggioranza e il governo si fermino, ritirino l’intero decreto cosiddetto Cutro e avviamo un confronto pubblico vero sui fenomeni migratori, aperto agli amministratori locali, che faccia tesoro delle competenze ed esperienze di chi opera in questo settore e che rispetti i principi di legalità e convivenza civile. In questo caso noi saremmo pronti a fare la nostra parte”. Lo ha detto in Aula il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali, annunciando il voto contrario del gruppo del Pd al decreto Cutro. 

“Questo decreto – ha spiegato Giorgis – è stato emanato dopo un Cdm a Cutro e ci saremmo aspettati contenesse norme per evitare ulteriori tragedie come quella avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio. Non c’è invece nulla che garantisca soccorsi in mare più efficaci o che provi a rimuovere le cause di viaggi inumani. La situazione del nostro sistema sociale e produttivo è nota e la nota di aggiornamento al Def parla esplicitamente dell’impatto positivo che l’immigrazione può avere sul nostro sistema economico. Eppure nel decreto non c’è alcuna disposizione conseguente. E’ difficile capire quale possa essere il vantaggio per il nostro Paese di abrogare la protezione speciale per coloro il cui rimpatrio metta a rischio la vita privata o famigliare, il cui rispetto è previsto all’articolo 8 della Carta europea dei diritti dell’uomo. La scelta di aumentare i Cpr e allungare i tempi di detenzione, senza alcuna attenzione rispetto alle condizioni alle quali sono sottoposti i migranti desta preoccupazione, così come la norma che prevede nuove fattispecie di reato nei confronti di chi dirige, organizza, finanzia ed effettua trasferimenti di stranieri senza l’esplicita dichiarazione che non costituiscono reato le attività di soccorso e di assistenza umanitaria, come avevamo richiesto”. 


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