“Le modeste e contraddittorie modifiche apportate dagli emendamenti proposti dal Governo non hanno purtroppo superato nessuna delle criticità che furono evidenziate fin dalle prime audizioni.
Rimane intatta la subordinazione del Parlamento al Governo: con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, e la contestuale elezione di una “sua” maggioranza parlamentare eletta per “trascinamento”, si passerà dalla primazia del Parlamento e del pluralismo che in esso trova rappresentanza e composizione, alla primazia del Governo e in particolare dell’Uno/a.
Rimane così intatta la concentrazione del potere in una sola figura, il Presidente del Consiglio, che disporrà di una maggioranza in grado di eleggere anche il Presidente della Repubblica, e rimane intatto l’irrigidimento dell’indirizzo politico che viene fissato una volta per sempre nel momento elettorale.
E soprattutto rimane intatto il rischio della riduzione della partecipazione democratica alla acclamazione del capo/a, e la connessa negazione del pluralismo, come vorrebbero tutte le concezioni organicistiche e illiberali della società e dello Stato”. Così il capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama Andrea Giorgis dopo il nuovo ciclo di audizioni riguardante il ddl sul Premierato che si è svolto oggi.


Ne Parlano